I social network della Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono stati recentemente agitati dai video che mostrano Moïse Katumbi, candidato alla presidenza, mentre chiacchiera con individui in uniforme militare e armati. Questi video hanno suscitato forti reazioni e sono stati ampiamente condivisi sui social network.
Secondo il portavoce di Moïse Katumbi, Olivier Kamitatu, all’ex governatore della provincia del Katanga sarebbe stato impedito di lasciare la sua seconda casa a Kashobwe e messo agli arresti domiciliari dalle forze militari. Un internauta è arrivato addirittura ad affermare che l’azione è stata ordinata da Jean Pierre Bemba, ministro della Difesa, su istruzione del presidente Tshisekedi.
È importante però sottolineare che nessuna informazione ufficiale è stata confermata riguardo questa situazione. Il governatore dell’Haut Katanga ha reagito affermando che non sono state date istruzioni per limitare la libertà di movimento di chiunque a Kashobwe, aggiungendo che saranno adottate misure per evitare che tali situazioni si ripetano in futuro.
Questa situazione arriva pochi giorni prima della pubblicazione dei risultati finali della Corte Costituzionale, in seguito alla proclamazione di Félix Tshisekedi a presidente eletto dalla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI). Tuttavia, diversi candidati, tra cui Moïse Katumbi e Martin Fayulu, hanno contestato questi risultati, definendo le elezioni una “farsa” e chiedendone l’annullamento.
La CENI ha ammesso l’esistenza di alcune irregolarità durante la votazione, in particolare il possesso di attrezzature elettorali da parte di alcuni candidati legislativi. Ciò ha portato a sanzioni contro 82 candidati. In questo contesto teso, i social network si sono impadroniti del video di Moïse Katumbi agli arresti domiciliari, alimentando ulteriormente dibattiti e tensioni politiche.
È fondamentale notare che queste informazioni dovrebbero essere trattate con cautela, in attesa di conferme ufficiali. In un Paese in cui i social media svolgono un ruolo importante nella diffusione e condivisione delle informazioni, è essenziale esercitare discernimento e verificare le fonti prima di trarre conclusioni affrettate.
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