“Il Sudafrica fa causa a Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia: l’offensiva su Gaza sotto i riflettori della giustizia internazionale”

La situazione in Sud Africa ha recentemente fatto notizia a livello internazionale, poiché il paese ha intentato una causa contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia. Il Sudafrica ha chiesto alla Corte di imporre misure di emergenza per porre immediatamente fine all’offensiva israeliana in corso a Gaza.

Secondo il Sudafrica, l’offensiva aerea e terrestre di Israele, che ha devastato gran parte della stretta fascia costiera e causato la morte di oltre 23.000 persone secondo le autorità sanitarie di Gaza, mira a “distruggere la popolazione” di Gaza. Israele ha respinto queste accuse di genocidio in quanto infondate.

Israele afferma che il Sudafrica funge da portavoce del gruppo islamico Hamas, che mira alla distruzione di Israele ed è ampiamente designato come gruppo terroristico nel mondo occidentale. Secondo l’avvocato della diplomazia israeliana, le azioni militari di Israele a Gaza sono atti di autodifesa contro Hamas e “altre organizzazioni terroristiche”.

Il Sudafrica chiede alla Corte di ordinare la sospensione dell’operazione militare a Gaza per “privare Israele del suo diritto intrinseco a difendersi… e renderlo indifeso”, dice l’avvocato.

L’offensiva israeliana a Gaza è stata lanciata in risposta all’incursione dei militanti di Hamas al confine il 7 ottobre, durante la quale secondo funzionari israeliani sono state uccise 1.200 persone, principalmente civili, e 240 sono state prese in ostaggio e riportate a Gaza.

Sostenitori palestinesi, portando bandiere, hanno marciato per le strade dell’Aia e hanno intenzione di guardare le udienze su uno schermo gigante fuori dal Palazzo della Pace. I sostenitori israeliani stanno organizzando un incontro che riunisce le famiglie degli ostaggi presi da Hamas. Le decisioni dell’ICJ sono definitive e non possono essere impugnate, ma la corte non ha modo di farle rispettare.

La Convenzione sul genocidio del 1948, adottata in seguito allo sterminio di massa degli ebrei durante l’Olocausto nazista, definisce il genocidio come “atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.

Dall’inizio dell’offensiva israeliana, quasi 2,3 milioni di persone sono state sfollate dalle proprie case almeno una volta, creando una crisi umanitaria.

Il Sudafrica post-apartheid sostiene da tempo la causa palestinese, un rapporto che è stato forgiato quando la lotta dell’African National Congress contro il governo della minoranza bianca è stata sostenuta da Arafat, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina di Yasser.

Questo articolo si propone di presentare gli eventi recenti in modo obiettivo, senza schierarsi con nessuna delle parti. La situazione in Sud Africa dimostra un continuo sostegno alla causa palestinese, mentre Israele difende le proprie azioni come autodifesa contro i gruppi terroristici. La decisione finale della Corte internazionale di giustizia avrà un impatto significativo sulla risoluzione di questo conflitto e forse sulla situazione in Medio Oriente nel suo insieme.

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