Titolo: Lafarge in Siria: la Corte di Cassazione conferma l’accusa di complicità in crimini contro l’umanità
Introduzione :
L’azienda francese Lafarge, specializzata nella produzione di cemento, è stata incriminata in via definitiva per complicità in crimini contro l’umanità in Siria. Nonostante la presenza di jihadisti nella regione, Lafarge ha continuato a gestire un cementificio fino al 2014. La Corte di cassazione ha confermato l’accusa, ma ha annullato il procedimento per pericolo di vita altrui, affermando che la legge francese non era applicabile ai dipendenti siriani.
Mantenere il cementificio nonostante la presenza dei jihadisti:
Durante la guerra in Siria, Lafarge mantenne la propria attività in una fabbrica di cemento a Jalabiya, situata vicino ad Ain Issa, nonostante la presenza di gruppi jihadisti nella regione. L’azienda è sospettata di aver pagato diversi milioni di euro a questi gruppi, compreso lo Stato islamico, per poter continuare la propria attività. Questi pagamenti sono stati stimati tra 4,8 e 10 milioni di euro solo per il gruppo EI.
L’accusa di complicità in crimini contro l’umanità:
Lafarge è stato incriminato nel 2018 per complicità in crimini contro l’umanità, una decisione storica e una prima mondiale. La Corte di Cassazione ha appena confermato tale atto d’accusa, riconoscendo così la gravità degli atti commessi dalla società a sostegno di gruppi terroristici. Tuttavia, il procedimento giudiziario per aver messo in pericolo la vita di altri è stato annullato, poiché la Corte ha ritenuto che la legge francese non fosse applicabile ai dipendenti siriani.
Le reazioni delle associazioni:
Le associazioni sherpa e il Centro europeo per i diritti costituzionali e umani, che hanno presentato denuncia contro Lafarge con undici ex dipendenti dell’azienda in Siria, accolgono con favore la decisione della Corte di Cassazione di confermare l’accusa di complicità in crimini contro l’umanità. Tuttavia, deplorano la limitazione dell’accesso alla giustizia per i dipendenti siriani le cui vite sono state messe in pericolo da Lafarge.
Lo scandalo clamoroso a livello internazionale:
Il caso Lafarge in Siria ha avuto ripercussioni anche oltre i confini francesi. Nel 2022, la società si è dichiarata colpevole negli Stati Uniti e ha accettato di pagare 778 milioni di dollari di multa per aver sostenuto materialmente e finanziariamente lo Stato islamico e il Fronte al-Nusra in Siria. Più recentemente, anche cittadini statunitensi membri della comunità yazida hanno intentato una causa contro Lafarge, sostenendo che la società ha incoraggiato atti di terrorismo internazionale da parte del gruppo Stato islamico.
Conclusione :
La conferma da parte della Corte di Cassazione dell’incriminazione di Lafarge per complicità in crimini contro l’umanità in Siria è un passo importante in questo clamoroso scandalo. Tuttavia, l’annullamento dell’accusa per aver messo in pericolo la vita di altri ha suscitato critiche, poiché limita l’accesso alla giustizia per i dipendenti siriani vittime delle azioni dell’azienda. Questo caso illustra l’importanza di perseguire penalmente le aziende che collaborano con gruppi terroristici e solleva la questione della responsabilità delle multinazionali nei conflitti internazionali.