In Madagascar, un nuovo caso di land grabbing suscita indignazione tra le associazioni a tutela dei piccoli agricoltori. Nella regione di Bas Mangoky, circa 2.000 famiglie di contadini sono private dei loro terreni agricoli, che hanno valorizzato di generazione in generazione. Secondo le associazioni, invece di effettuare un censimento delle terre e restituire gli appezzamenti titolati e delimitati, come promesso dalle autorità locali, queste terre sarebbero state assegnate ad altre persone, esterne a queste comunità. Tra questi nuovi proprietari sarebbero coinvolte alte autorità e prestanome.
Questa vicenda ha portato all’incarcerazione di tre agricoltori che hanno tentato di denunciare queste azioni, accusandoli di distruzione di proprietà pubblica. Le associazioni di difesa dei contadini chiedono oggi allo Stato di aprire un’indagine per far luce su questa vicenda e chiedono la restituzione delle terre ai contadini vittime di questi espropri.
Fima (Fikambanan’ny Masikoro Arivolahy), una delle associazioni firmatarie del comunicato, denuncia con forza questa vicenda. Il suo vicepresidente ad Antananarivo, Elia Rabevahiny, spiega che queste terre sono aumentate di valore dopo il completamento, nel 2015, dei lavori di irrigazione in questa zona di quasi 6.000 ettari. Coltivazioni di riso, kabaro, cipolle e manioca fiorirono grazie al nuovo canale di irrigazione. Tuttavia, nel 2022, gli agricoltori che avevano occupato questa terra per generazioni hanno appreso che c’erano altre persone con titoli di proprietà su questa terra.
Tra i nomi citati ci sono quelli di diverse alte autorità, tra cui il governatore della regione, Atsimo Andrefana, che presiede la commissione incaricata della ridistribuzione dei terreni. Quest’ultimo nega fermamente le accuse contro di lui, sostenendo di non possedere alcun terreno e di non aver costruito case nella regione. Ritiene queste accuse di diffamazione e suggerisce di verificare in qualsiasi momento la veridicità delle sue dichiarazioni.
Il governatore riconosce tuttavia che ci sono stati tentativi di impossessamento di terreni da parte di individui che lui stesso definisce “trafficanti di terreni”. La sua commissione ha già deciso di restituire tutta la terra agli agricoltori che ne hanno lavorato meno di cinque ettari. Per altre richieste le trattative sono ancora in corso.
Un altro nome citato in questa vicenda è quello di Andriamanantena Razafiharison, nuovo ministro dell’Istruzione superiore ed ex rettore dell’Università di Tuléar. Inoltre respinge con veemenza le accuse contro di lui, che considera calunnie volte a fuorviare l’opinione pubblica.
Questo nuovo caso di land grabbing evidenzia le difficoltà incontrate dai piccoli agricoltori in Madagascar. Privati della loro terra, questi agricoltori vedono minacciati il loro sostentamento e il loro patrimonio familiare. Le associazioni di difesa contadina continueranno a lottare per la restituzione delle terre e la tutela dei diritti dei piccoli agricoltori.