“L’impennata dei prezzi dell’uranio prevista tra il 2025 e il 2027, segno di una rinascita globale dell’energia nucleare”

I prezzi dell’uranio nel 2025-2027 e la rinascita dell’energia nucleare globale

Secondo un recente studio della società di consulenza australiana Shaw and Partners, nei prossimi anni il prezzo dell’uranio dovrebbe aumentare in modo significativo, raggiungendo potenzialmente i 150 dollari/sterlina tra il 2025 e il 2027. Questa previsione è conseguenza di un aumento significativo del prezzo dell’uranio negli ultimi anni, da 20 dollari per libbra nel 2016 a circa 106 dollari per libbra attualmente.

Questo aumento può essere spiegato da diversi fattori. Innanzitutto c’è un rinnovato interesse per l’energia nucleare a livello globale. I governi di molti paesi, consapevoli che le energie rinnovabili da sole non saranno in grado di decarbonizzare completamente le reti elettriche, hanno deciso di espandere la capacità nucleare installata. Alla 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone, si sono impegnati a triplicare la propria capacità nucleare entro il 2050.

Inoltre, la Cina, uno dei principali attori del settore nucleare, prevede di costruire circa 150 nuovi reattori nucleari nei prossimi quindici anni. Questa maggiore domanda di uranio sta contribuendo all’aumento dei prezzi.

Bisogna tenere conto anche dei fattori geopolitici. Ad esempio, anche il disegno di legge statunitense volto a vietare le importazioni di combustibile nucleare dalla Russia ha un impatto sui prezzi dell’uranio.

Questo aumento del prezzo dell’uranio è una buona notizia per alcuni paesi africani produttori di uranio, come Namibia, Niger, Sud Africa, Mauritania e Malawi. Questi paesi potrebbero beneficiare di questo aumento in termini di reddito e sviluppo economico.

In conclusione, la rinascita dell’energia nucleare globale e la crescente domanda di uranio stanno contribuendo ad un aumento significativo del prezzo di questo metallo. I paesi produttori di uranio in Africa potrebbero quindi trarre vantaggio da questa situazione. Resta però da vedere come si evolverà la domanda e se le previsioni di Shaw and Partners si realizzeranno nei prossimi anni.

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