“Decriptazione del memorandum d’intesa tra la RDC e le imprese cinesi: quali progressi per lo sviluppo del Paese?”

News: Decrittazione del memorandum d’intesa tra la RDC e le aziende cinesi

Jules Alingete Key, capo dipartimento dell’Ispettorato Generale delle Finanze (IGF), ha recentemente presentato le linee principali di un memorandum d’intesa firmato tra il governo della Repubblica Democratica del Congo (RDC) e un gruppo di imprese cinesi. Questo accordo, firmato il 19 gennaio 2024 e aggiunto all’accordo del 22 aprile 2008, comprende diverse misure importanti per lo sviluppo della RDC.

Tra le novità degne di nota, Jules Alingete Key ha sottolineato una dotazione di 7 miliardi di dollari riservata alla costruzione di strade nazionali, con uno stanziamento di 324 milioni di dollari all’anno e 624 milioni di dollari per l’anno 2024. Inoltre, una percentuale di royalty dell’1,2% verrà riscosso sul fatturato annuo di Sicomines, la parte congolese. Infine, la gestione della centrale elettrica di Busanga sarà assicurata in cogestione, con una quota del 40% per la RDC, tra le altre misure.

Tuttavia, nonostante i progressi che l’IGF ritiene siano stati compiuti, la società civile esprime preoccupazione per le perdite finanziarie subite dalla RDC dalla firma dell’accordo iniziale. Jules Alingete Key ha sottolineato che durante le trattative non è sempre possibile ottenere la soddisfazione di tutte le richieste. Ha inoltre precisato che una somma significativa, quasi 2 miliardi di dollari, sarà destinata ai dirigenti passati, una parte della quale sarà investita nella modernizzazione delle infrastrutture di GECAMINES.

Un’altra preoccupazione della società civile riguarda la gestione della diga di Busanga. Jules Alingete Key ha spiegato che inizialmente questa non era stata progettata come un’infrastruttura a beneficio della RDC, ma piuttosto come una necessità per consentire a Sicomines di ottenere l’elettricità necessaria per le sue attività minerarie. Ciononostante è stato raggiunto un accordo affinché la RDC deterrà una quota del 40% nella società incaricata della gestione della diga.

Va ricordato che in un precedente rapporto, l’IGF aveva denunciato gli squilibri nel contratto cinese firmato nel 2008 tra la RDC e Sicomines. Secondo questo rapporto, lo Stato congolese ha beneficiato solo di 800 milioni di dollari sui ricavi stimati in 10 miliardi di dollari derivanti dallo sfruttamento delle Sicomines, mentre le aziende cinesi hanno realizzato profitti considerevoli.

Questa nuova fase nelle relazioni tra la RDC e le imprese cinesi dimostra la volontà di rinegoziare condizioni più favorevoli per il Paese africano. Tuttavia, restano ancora domande senza risposta sulla gestione delle perdite passate e sul reale impatto di questo accordo sullo sviluppo del Paese. Il futuro dirà se queste nuove misure consentiranno alla RDC di beneficiare maggiormente della sua ricchezza naturale e di promuovere il suo sviluppo economico.

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