In un contesto geopolitico teso, i membri dell’Unione Europea hanno deciso di lanciare una missione navale nel Mar Rosso per proteggere le navi dagli attacchi dei militanti Houthi dello Yemen. I territori controllati dagli Houthi sono diventati un punto caldo per l’insicurezza marittima, con attacchi contro navi considerate associate a Israele.
Denunciando le azioni militari israeliane nella Striscia di Gaza come genocidio, gli Houthi rivendicano la loro solidarietà con i palestinesi. Giustificano quindi i loro attacchi come una risposta a questa situazione, considerando che stanno difendendo i diritti dei palestinesi.
Questa missione europea, chiamata Aspides – in riferimento alla protezione – avrà lo scopo di proteggere le navi commerciali e intercettare gli attacchi, senza però lanciare attacchi contro gli Houthi. Fa parte degli sforzi più ampi dell’Unione europea per tutelare i propri interessi economici e garantire una navigazione sicura sulle rotte commerciali cruciali.
Francia, Grecia e Italia hanno espresso interesse a guidare la missione, e sette paesi hanno già indicato la disponibilità a inviare navi, secondo i diplomatici. Questa operazione si baserà sulle missioni esistenti dell’Unione europea nella regione. Inizialmente, tre navi saranno poste sotto il comando dell’Unione Europea. Francia e Italia hanno già navi da guerra nella regione e la Germania prevede di inviare la fregata Hesse, hanno detto i diplomatici.
Il lancio della missione Aspides segna la decisione dell’Unione Europea di intraprendere una strada diversa rispetto alla missione guidata dagli Stati Uniti, lanciata a dicembre. Questa divergenza riflette le riserve dell’Europa riguardo al fatto di essere sotto il comando di Washington.
L’Unione Europea deve, tuttavia, fare attenzione a evitare un involontario aumento delle tensioni nella regione, date le complesse dinamiche geopolitiche e i numerosi attori coinvolti. Un’attenta pianificazione e finezza diplomatica saranno essenziali per navigare nelle acque turbolente del Mar Rosso.
La sicurezza marittima è una delle principali preoccupazioni poiché il Mar Rosso costituisce una rotta commerciale globale cruciale tra Africa e Asia, collegando il Mar Mediterraneo all’Oceano Indiano. Il conflitto ha spinto le compagnie di navigazione ad evitare la regione, optando per una lunga deviazione attorno all’Africa. Questa interruzione, che colpisce oltre il 12% del commercio globale, comporta rischi di inflazione e aumento dei prezzi per i paesi africani importatori come Egitto, Ghana, Etiopia e Nigeria.
Anche se un bypass del Mar Rosso comporta notevoli costi e tempi di navigazione aggiuntivi, apre l’opportunità alle nazioni africane di beneficiare dell’aumento del traffico marittimo e delle deviazioni commerciali.. È quindi essenziale garantire la sicurezza nella regione per mantenere il commercio e promuovere lo sviluppo economico in Africa.
In conclusione, la missione navale dell’Unione Europea nel Mar Rosso dimostra l’importanza attribuita alla sicurezza marittima e alla tutela degli interessi economici dell’Unione Europea. Pur distinguendosi dall’approccio degli Stati Uniti, l’Europa deve stare attenta a evitare un’escalation involontaria delle tensioni e ad affrontare con cautela questa regione geopoliticamente complessa.