Nuovo presidente del Consiglio costituzionale in Ciad: una nomina controversa e timori di un “lockdown” nella transizione

Un nuovo capitolo si è appena aperto nella storia politica del Ciad, poiché i membri del Consiglio costituzionale hanno recentemente prestato giuramento ed eletto il loro nuovo presidente. La cerimonia si è svolta ad Amdjarass alla presenza di Mahamat Idriss Déby, suscitando forti reazioni da parte degli oppositori della transizione.

Appena quattro giorni dopo la loro nomina, i nove membri del Consiglio costituzionale hanno proceduto all’elezione del loro presidente. Jean-Bernard Padaré è stato scelto per occupare questa posizione chiave. Il giuramento è stato organizzato nella cittadina di Amdjarass, situata nel nord-est del Paese, dove attualmente si trova il presidente ad interim.

Questo trasferimento è stato giustificato dall’urgenza della situazione, ma ha suscitato forti critiche da parte degli oppositori. Questi ultimi denunciano un “lockdown” della transizione e sottolineano l’eccessiva influenza del presidente della transizione sul Consiglio costituzionale e sull’Agenzia di gestione elettorale.

È importante sottolineare che i membri di questi due organi chiave sono stati nominati o dallo stesso Mahamat Idriss Déby o dal presidente dell’assemblea transitoria. Questa vicinanza tra il potere e gli organismi responsabili di garantire la legalità delle decisioni politiche preoccupa alcuni osservatori, che temono una mancanza di indipendenza e un rischio di parzialità.

Il nuovo presidente del Consiglio costituzionale, Jean-Bernard Padaré, è una figura controversa. 56 anni, questo avvocato del sud-ovest del paese ha attraversato diverse fasi della sua carriera. Era un difensore dei diritti umani, consigliere di Idriss Déby, poi ministro. Nel 2013-2014 ha vissuto un periodo di vergogna, con una condanna annullata in appello. Da allora è diventato un fervente sostenitore del regime dell’ex presidente e della transizione guidata da suo figlio.

Questa nomina provoca reazioni, perché alcuni la vedono come un segno di consolidamento del potere in carica e di continuazione della politica dell’ex presidente. I critici sottolineano che la composizione del Consiglio costituzionale è controversa, con la presenza di molti non magistrati tra i suoi membri.

Qualunque sia l’opinione che si può avere su questa situazione, una cosa è certa: il ruolo del Consiglio costituzionale è essenziale per il consolidamento della democrazia e la tutela dei diritti dei cittadini. È quindi fondamentale che questa istituzione operi in modo indipendente e imparziale, al fine di garantire la stabilità politica e il rispetto dello Stato di diritto in Ciad.

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