Inondazioni a Kinshasa e Brazzaville nel gennaio 2024: una situazione allarmante
Le città di Kinshasa e Brazzaville sono state duramente colpite da inondazioni record nel gennaio 2024. Il bilancio è pesante, con 300 morti e 300.000 famiglie distrutte a Kinshasa, e 27 morti e 270.000 vittime a Brazzaville, secondo le autorità. Queste inondazioni eccezionali hanno superato i livelli abituali e hanno creato una serie di problemi a molte città del continente.
Le cause di queste inondazioni sono molteplici. Innanzitutto ci sono gli effetti del riscaldamento globale. Infatti, il riscaldamento dell’aria provoca un aumento della quantità di vapore acqueo che essa può contenere. Ciò si traduce in piogge più intense e torrenziali. Pertanto, le regioni colpite da queste inondazioni si trovano ad affrontare precipitazioni estreme, superiori ai livelli previsti.
Inoltre, la deforestazione è un fattore importante nel verificarsi di queste inondazioni. La crescita urbana incontrollata ha favorito l’espansione delle città, a scapito della vegetazione circostante. Kinshasa, ad esempio, ha vissuto un’urbanizzazione incontrollata, con milioni di sfollati che si sono insediati in città. Questo afflusso ha portato alla distruzione di vasti spazi verdi e foreste, con conseguente perdita della capacità di assorbimento dell’acqua piovana da parte del suolo. Di conseguenza, l’acqua piovana scorre direttamente nei fiumi vicini, aumentando così il rischio di inondazioni.
Di fronte a questa situazione critica, è necessario mettere in atto soluzioni adeguate per far fronte a queste inondazioni ricorrenti. Innanzitutto è fondamentale vietare le costruzioni nelle zone più esposte ai rischi naturali e mettere in atto sistemi di vigilanza e allerta per salvare vite umane. Allo stesso tempo, è imperativo fermare la deforestazione sensibilizzando le popolazioni sull’importanza di preservare gli spazi verdi e offrendo alternative alla legna da ardere, come il carbone ricavato dalla paglia o le bucce di cacao.
Inoltre, è fondamentale ripensare la pianificazione delle città tenendo conto dei cambiamenti climatici. Ciò potrebbe comportare la creazione di adeguate reti di drenaggio, lo sviluppo di zone cuscinetto o la costruzione di dighe per ridurre le conseguenze delle inondazioni. Tuttavia, queste misure richiedono investimenti significativi e una volontà politica sostenuta.
Infine, è fondamentale rafforzare gli aiuti finanziari ai paesi colpiti da eventi meteorologici estremi. L’implementazione del Fondo per le perdite e i danni, approvato alla COP28, consentirebbe ai paesi del Sud di beneficiare dei finanziamenti dei paesi del Nord, per affrontare meglio le conseguenze del riscaldamento globale..
In conclusione, le inondazioni di Kinshasa e Brazzaville nel gennaio 2024 hanno evidenziato la vulnerabilità delle città africane ai cambiamenti climatici. È urgente adottare misure adeguate per combattere questi fenomeni, vietando la costruzione nelle aree a rischio, preservando gli spazi verdi, ripensando l’assetto delle città e rafforzando gli aiuti finanziari ai paesi colpiti. Solo azioni concrete permetteranno di affrontare questi disastri e di proteggere le popolazioni africane.