La Rete delle organizzazioni non governative per i diritti umani in Congo (REPRODHOC) ha recentemente espresso la sua preoccupazione per la carenza di acqua potabile nella città di Kananga. Di fronte a questa situazione, l’organizzazione ha invitato REGIDESO a mobilitare le autocisterne per fornire acqua potabile ai residenti.
Da più di due mesi i rubinetti di REGIDESO sono asciutti, privando così la popolazione di Kananga di un elemento essenziale nella vita quotidiana. Sono in corso i lavori di riparazione delle tubazioni danneggiate dalle intemperie, ma il loro avanzamento è considerato insufficiente da REPRODHOC. Per questo motivo l’organizzazione esorta REGIDESO ad accelerare i lavori per risolvere rapidamente questo problema e porre fine alle sofferenze dei residenti.
Nel suo appello, il coordinatore di REPRODHOC, Arthur Padinganyi, ricorda a REGIDESO i suoi obblighi in quanto azienda pubblica, ma anche come Stato congolese, che ha la responsabilità di garantire il benessere della sua popolazione. Insiste sul fatto che l’accesso all’acqua potabile è un diritto fondamentale, riconosciuto dagli strumenti internazionali sui diritti umani. È quindi imperativo fare tutto il necessario per garantire questo diritto a tutti i cittadini.
REPRODHOC raccomanda inoltre a REGIDESO di creare punti di distribuzione di acqua potabile nei quartieri e nei comuni di Kananga, al fine di limitare la diffusione di malattie legate alla scarsa qualità dell’acqua. Questa misura consentirebbe di alleviare temporaneamente la carenza d’acqua in attesa della completa riparazione delle tubazioni.
In conclusione, la carenza di acqua potabile nella città di Kananga costituisce una situazione allarmante che richiede un intervento rapido da parte di REGIDESO e delle autorità congolesi. L’accesso all’acqua potabile è un diritto fondamentale ed è imperativo mettere in atto soluzioni di emergenza per soddisfare i bisogni essenziali della popolazione. REPRODHOC continuerà a monitorare da vicino questa situazione e a difendere i diritti umani in Congo.