“L’UNRWA di fronte al presunto coinvolgimento negli attacchi di Hamas: un’indagine delicata con conseguenze finanziarie e umanitarie”

Questione spinosa: l’UNRWA è accusata di coinvolgimento negli attacchi di Hamas in Israele

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) si è trovata in una situazione delicata da quando ha licenziato dodici dei suoi dipendenti sospettati di essere coinvolti negli attacchi di Hamas in Israele lo scorso ottobre. Nonostante le accuse, Israele rifiuta di condividere le proprie prove con l’agenzia, complicando le indagini in corso.

Il caso è iniziato il 18 gennaio, quando le autorità israeliane hanno informato il capo dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, di essere in possesso di prove che implicavano il coinvolgimento di alcuni membri dell’agenzia negli attacchi di Hamas. Pochi giorni dopo Lazzarini si recò a New York per informare il segretario generale dell’ONU e il governo americano, principale donatore dell’UNRWA. Poiché le informazioni ricevute erano puramente verbali, senza alcuna prova concreta, l’agenzia ha deciso di prendere l’iniziativa annunciando pubblicamente il licenziamento dei dipendenti interessati il ​​26 gennaio.

Questa decisione senza precedenti ha causato la sospensione dei finanziamenti all’UNRWA da parte di diversi paesi, tra cui Stati Uniti e Germania. Anche la Francia e l’Unione Europea intendono sospendere i loro finanziamenti in attesa dei risultati dell’indagine. Questa situazione mette l’agenzia in una posizione difficile, poiché fa affidamento principalmente sui contributi volontari degli stati per finanziare le sue operazioni.

Con quasi sei milioni di rifugiati palestinesi che beneficiano della sua assistenza in Cisgiordania, Gaza, Libano, Giordania e Siria, l’UNRWA svolge un ruolo cruciale nel fornire servizi essenziali come l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Tuttavia, se i finanziamenti continuano a essere sospesi, l’agenzia rischia di rimanere senza fondi entro la fine di febbraio.

In risposta a queste accuse, Philippe Lazzarini ha definito “scioccante” la sospensione dei fondi e ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’UNRWA per la sopravvivenza dei due milioni di persone assediate a Gaza. Ha inoltre sottolineato che sono già state adottate misure per affrontare le accuse e che i dipendenti colpevoli sono stati licenziati.

Per fare luce sulla questione, l’ONU ha annunciato la creazione di un comitato indipendente incaricato di valutare la neutralità dell’agenzia e di rispondere alle accuse di possibili abusi. Questo comitato, guidato dall’ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, inizierà i suoi lavori il 14 febbraio e dovrà presentare una relazione provvisoria entro la fine di marzo.

Nonostante l’apertura dell’indagine interna, Israele continua a rifiutarsi di condividere i propri file di intelligence con l’UNRWA o con l’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi di supervisione interna. Questa situazione complica ulteriormente il compito dell’agenzia nello svolgimento delle sue indagini..

L’UNRWA si trova quindi in una situazione difficile, di fronte ad accuse senza prove concrete e ad una sospensione dei finanziamenti che mette a repentaglio il suo funzionamento e la fornitura di servizi ai rifugiati palestinesi. L’indagine in corso e il rapporto del comitato indipendente potrebbero aiutare a chiarire la situazione e a ripristinare la fiducia nell’agenzia, ma nel frattempo il futuro dell’UNRWA resta incerto.

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