Escalation di violenza nell’est della RDC: i combattimenti tra le forze armate congolesi e il gruppo M23-RDF preoccupano la regione del Sake

Articolo: Violenti combattimenti tra le forze armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC) e il gruppo terroristico M23-RDF infuriano vicino a Sake, nella provincia del Nord Kivu. Questa escalation di violenza solleva grande preoccupazione per la situazione della sicurezza nella regione.

Gli attacchi effettuati dall’esercito ruandese e dai suoi alleati M23 hanno preso di mira le posizioni dell’esercito congolese a Mahele, Murambi e Katabito. Nonostante i bombardamenti sulle città di Mugunga e Sake, non sono state segnalate perdite umane, anche se sono stati segnalati lievi danni materiali.

L’operazione “Springbok”, lanciata dalla Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO), mirava a proteggere Goma e Sake dall’avanzata dei terroristi M23, sostenuti secondo Kinshasa dal Ruanda. Tuttavia, dal suo avvio, l’operazione non è riuscita a arginare la violenza.

Mentre la situazione peggiora, la MONUSCO sembra rimanere passiva. Nonostante l’obiettivo iniziale di proteggere le popolazioni di Goma e Sake, la missione delle Nazioni Unite si accontenta di osservare, senza adottare misure concrete per fronteggiare la crescente minaccia dell’M23.

La città di Sake, un tempo considerata una base arretrata per prevenire qualsiasi attacco a Goma, si sta svuotando della sua popolazione in assenza di un’effettiva presenza dei Caschi Blu.

La passività della MONUSCO di fronte all’M23 è spesso giustificata dalla potenza militare di questo gruppo terroristico, che sarebbe dotato di armi più sofisticate di quelle della missione ONU. Questa spiegazione, data dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, nel corso di un’intervista, ha suscitato l’ira della popolazione congolese che considera questo atteggiamento come una complicità con i terroristi.

È fondamentale che si svolgano discussioni serie tra la RDC, il Ruanda e l’Uganda per trovare una soluzione a questa situazione di tensione permanente. È inoltre essenziale che questi paesi cooperino per garantire la sicurezza nella parte orientale della RDC e garantire la pace nella regione.

Questa nuova escalation di violenza sottolinea ancora una volta il fallimento della MONUSCO, la cui presenza nella RDC da più di 20 anni non è riuscita ad allentare le tensioni nella regione dei Grandi Laghi.

In conclusione, i violenti combattimenti tra le FARDC e il gruppo M23-RDF vicino a Sake evidenziano la fragilità della situazione della sicurezza nella regione. È fondamentale che la comunità internazionale intraprenda azioni concrete per porre fine a questa violenza e garantire una pace duratura nella parte orientale della RDC.

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