Manifestazioni e violenze in Senegal: la situazione si surriscalda a Dakar

Notizie dal Senegal: Manifestazioni e violenze a Dakar

Il Senegal è attualmente al centro di un’ondata di proteste e violenze in seguito alla decisione del presidente Macky Sall di rinviare le elezioni previste per la fine di febbraio. Secondo Amnesty International, le forze di sicurezza hanno recentemente ucciso almeno tre persone, tra cui un ragazzo di 16 anni, durante le proteste contro il rinvio.

Secondo il gruppo per i diritti umani, i manifestanti sono stati uccisi durante una repressione a Dakar, Saint-Louis e Ziguinchor il 9 e 10 febbraio. Tra le vittime, Landing Camara, 16 anni, è stato colpito alla testa.

Martedì sera era prevista un’altra grande manifestazione delle organizzazioni della società civile, dell’opposizione e dei sindacati, ma le autorità non ne hanno autorizzato lo svolgimento. “Questo è tutto ciò contro cui stiamo combattendo”, ha detto all’Associated Press un organizzatore, Amadou Samb.

Martedì il governo senegalese ha interrotto l’accesso ai servizi internet mobili, giustificando questa decisione con la diffusione online di messaggi “odiosi e sovversivi”.

Da più di una settimana il Senegal è teatro di proteste a seguito della decisione del presidente Macky Sall di rinviare le elezioni. Ha citato il tempo necessario per risolvere le controversie legate alla squalifica di alcuni candidati e al conflitto tra il potere legislativo e quello giudiziario del governo.

Il Parlamento senegalese ha votato la scorsa settimana per rinviare le elezioni al 15 dicembre. Nei prossimi giorni il Consiglio costituzionale si pronuncerà su questa decisione.

Il presidente Sall è stato accusato di voler ritardare la sua partenza dal potere, cosa che ha negato in un’intervista all’Associated Press la scorsa settimana.

Il rinvio solleva preoccupazioni a livello regionale e internazionale sulla possibilità che uno dei paesi più democratici dell’Africa occidentale segua le orme di alcuni dei suoi vicini, che sono stati coinvolti in colpi di stato e nell’insicurezza.

Martedì le Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione di tensione in Senegal e hanno chiesto indagini rapide, approfondite e indipendenti sulla morte dei manifestanti.

“È fondamentale che le autorità dirigano chiaramente le forze di sicurezza a rispettare e garantire i diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica”, ha affermato Liz Throssell, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Ha invitato il governo a garantire che il dialogo nazionale proposto sia il più inclusivo possibile. Il presidente del Senegal ha affermato che il dialogo nazionale potrebbe iniziare già questa settimana, ma ha messo in guardia sulla fragilità del paese e ha chiesto agli attori politici di essere cauti.

L’ECOWAS, la comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, ha avviato lunedì una missione diplomatica parlamentare di tre giorni in Senegal per discutere la situazione.

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