Gli ultimi giorni sono stati segnati da manifestazioni a Kinshasa, più precisamente davanti alle sedi diplomatiche nel centro della città. Di fronte a questa situazione, il governo congolese ha adottato misure severe a partire dal 13 febbraio. Tra queste misure figurano il divieto di assembramenti di più di 10-15 persone e il divieto di transito di motocicli e spettatori sul Boulevard du 30 Juin a Gombe.
Queste misure sono state decise durante un incontro con i servizi di sicurezza, tra cui la polizia nazionale congolese, e il vice primo ministro Peter Kazadi, con l’obiettivo di ripristinare l’ordine pubblico e regolare la situazione. Da martedì la polizia sarà presente per vigilare affinché nessuna moto entri in città e per arrestare i passanti presenti sul viale e negli assembramenti.
In una comunicazione indirizzata alla popolazione, la polizia ha sottolineato l’importanza delle relazioni diplomatiche e ha avvertito che chiunque sia a bordo di una moto, qualsiasi spettatore o partecipante a un raduno sarà arrestato. Questa misura mira a preservare le relazioni diplomatiche ed evitare di danneggiare la reputazione internazionale del Paese.
Il capo della polizia di Kinshasa ha dichiarato: “Con le proteste degli ultimi giorni, penso che gli stranieri abbiano recepito il messaggio. Non è nel nostro interesse compromettere le nostre relazioni diplomatiche, perché la diplomazia comprende molti aspetti. In sintesi, se vediamo motociclette in città dall’alto domani li confischeremo e gli autisti saranno arrestati.”
Ha aggiunto: “I senzatetto e i curiosi che circolano sul viale, appena vi vediamo, vi fermiamo. C’è un posto previsto per voi. Non tollereremo più assembramenti di 10-15 persone in città. Se se ti troviamo, sarai catturato. Annunciamo alla popolazione congolese che da domani le cose non saranno più come prima.”
L’attuazione di queste rigide misure di sicurezza mira a riportare la situazione alla normalità, secondo il commissario senior della divisione Benjamin Alongaboni. Crede che sia giunto il momento di porre fine alle proteste e consentire il ritorno all’ordine.
Queste decisioni fanno seguito alle recenti manifestazioni di giovani arrabbiati con la comunità internazionale davanti alle cancellerie e alle strutture diplomatiche occidentali.
In conclusione, il governo congolese ha adottato misure severe per ripristinare l’ordine pubblico a Kinshasa. Il divieto di assembramenti, motociclette e curiosi mira a preservare le relazioni diplomatiche e riportare la situazione alla normalità. Resta da vedere come verranno attuate queste misure e quale impatto avranno sulla situazione nella capitale congolese.