“Tensione politica in Senegal: sospensione di Internet, manifestazioni e rinvio delle elezioni presidenziali”

La notizia in Senegal è stata recentemente segnata da una decisione del Ministero delle Comunicazioni, che ha ordinato agli operatori di telefonia mobile di sospendere l’accesso a Internet. La mossa è avvenuta poco prima di una marcia silenziosa pianificata da gruppi di attivisti.

Questa marcia, vietata dalle autorità, aveva lo scopo di protestare contro l’improvviso rinvio delle elezioni presidenziali previste per il 25 febbraio.

L’annuncio di questo rinvio, a poche settimane dalle elezioni, ha provocato violenti scontri la scorsa settimana, provocando tre morti e numerosi arresti.

Nonostante la decisione del Parlamento di fissare una nuova data per le elezioni il 15 dicembre, tra i membri dell’opposizione persistono preoccupazioni sulla proroga del mandato del presidente Macky Sall, un allontanamento dagli standard democratici del Senegal.

Il destino della marcia rimane incerto dopo che lunedì è stata vietata dalle autorità, adducendo problemi logistici. Più tardi è prevista una conferenza stampa durante la quale i movimenti della società civile e i gruppi religiosi dietro la protesta riveleranno le loro prossime azioni, ha detto il portavoce Amadou Samb.

Il rinvio del voto ha suscitato una diffusa delusione in Senegal, conosciuta come una delle democrazie più stabili dell’Africa occidentale. Questo sentimento è tanto più significativo in una regione in cui negli ultimi anni le istituzioni democratiche hanno dovuto affrontare sfide legate a colpi di stato militari e manipolazioni costituzionali.

Il ministero ha attribuito la violenza e i danni durante le proteste ai messaggi di odio online. Nella capitale Dakar, la polizia antisommossa in equipaggiamento protettivo ha usato gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di gomma contro i manifestanti che hanno acceso fuochi e lanciato pietre.

Amnesty International e l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno chiesto al governo senegalese di indagare sugli omicidi e sui casi di brutalità della polizia contro i manifestanti. Almeno 266 persone, compresi giornalisti, sono state arrestate in tutto il Paese, secondo Liz Throssell, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

In risposta alla situazione politica, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) ha inviato lunedì una delegazione diplomatica parlamentare in Senegal per discutere.

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