L’accesso all’assistenza sanitaria è un diritto fondamentale per tutti gli individui, compresi coloro che si trovano dietro le sbarre. Sfortunatamente, la realtà è spesso molto diversa in molte carceri del mondo. Il carcere di Kangbayi, situato nella regione del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, è un triste esempio.
Mercoledì scorso, un team di medici dei diversi contingenti delle forze di pace della MONUSCO si è recato nel carcere di Kangbayi per una consultazione di massa. Cinquanta detenuti civili sono stati esaminati e hanno ricevuto cure mediche adeguate. Questi detenuti, vestiti con le loro uniformi gialle e blu, erano visibilmente indeboliti e affetti da varie malattie.
Tra i problemi di salute più comuni osservati tra questi prigionieri c’è la malnutrizione. Il dottor Pontien Mukanirwa, medico curante del carcere, ha sottolineato in particolare questo problema. Ha menzionato anche la diffusione della tubercolosi e i numerosi casi di gambe gonfie, probabilmente legate alla malnutrizione.
È allarmante che la malnutrizione sia diffusa nella prigione di Kangbayi e che i detenuti siano privati di un’alimentazione adeguata. Inoltre, il dispensario della prigione deve affrontare molte difficoltà, tra cui la mancanza di medicine.
L’intervento dei medici della MONUSCO costituisce un barlume di speranza per questi detenuti malati. Oltre alla visita medica, i medici hanno portato nell’infermeria del carcere anche una grande quantità di medicinali. Tuttavia, è essenziale adottare misure più sostenibili per garantire l’accesso continuo all’assistenza sanitaria per i detenuti.
I diritti fondamentali dei detenuti devono essere rispettati, sia che si tratti del diritto alla salute, a un’alimentazione adeguata o a cure mediche adeguate. Le autorità competenti devono prendere coscienza di questi problemi sanitari che persistono nelle carceri e collaborare con gli organismi internazionali e le organizzazioni della società civile per porvi rimedio.
La consultazione medica di massa presso la prigione di Kangbayi evidenzia l’urgenza di migliorare le condizioni di detenzione e garantire l’accesso all’assistenza sanitaria per tutti i detenuti. Questi uomini e donne, nonostante gli errori del passato, devono essere trattati con dignità e ricevere le cure di cui hanno bisogno per la loro guarigione. Ci auguriamo che questa iniziativa segni l’inizio di un cambiamento positivo nel sistema carcerario del Nord Kivu e serva da esempio per altre carceri in tutto il mondo.