La tragica situazione che affligge l’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC) continua a suscitare indignazione e mobilitazione della società civile. È così che il 15 febbraio 2024 è stata organizzata una grande manifestazione a Bukavu, capoluogo della provincia del Sud Kivu, per denunciare la guerra che devasta la regione e chiedere azioni concrete alle autorità congolesi per porre fine a questa violenza incessante.
La manifestazione, supervisionata dalla polizia, ha riunito migliaia di persone determinate a far sentire la propria voce. Vestiti di nero, i manifestanti brandivano striscioni ed esprimevano la loro profonda rabbia per la situazione prevalente nella parte orientale della RDC. Tra questi, Ludmilla Witanene ha manifestato la sua indignazione ricordando un video toccante in cui una madre, colpita da un proiettile, continuava a piangere mentre la figlia era già ignara della sua morte. Questo tipo di testimonianza ha colpito profondamente i partecipanti alla manifestazione, che affermano la loro stanchezza di fronte a questa guerra senza fine.
In una nota consegnata al governatore ad interim della provincia, i manifestanti chiedono l’immediata chiusura delle frontiere con il Ruanda e l’Uganda, nonché il ritiro della RDC dalla Comunità dell’Africa Orientale e dalla Francofonia. Denunciano il mantenimento delle relazioni diplomatiche con gli Stati coinvolti nel conflitto e chiedono anche la rottura delle relazioni con gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e i paesi dell’Unione Europea. Sottolineano che il Burundi ha già chiuso le sue frontiere senza conseguenze dannose, dimostrando così la possibilità di tali azioni per proteggere la popolazione.
Questa manifestazione evidenzia l’urgenza di agire per pacificare l’est della RDC e garantire la sicurezza delle popolazioni che vi vivono. La mobilitazione della società civile a Bukavu dimostra il desiderio collettivo di porre fine alla guerra e di chiedere misure concrete alle autorità congolesi. È essenziale che queste richieste siano prese in considerazione e che siano messe in atto azioni efficaci per porre fine a questa crisi che dura da troppo tempo.
La situazione nella parte orientale della RDC non può più essere ignorata. È tempo di compiere passi decisi e di agire per portare pace e stabilità in questa regione. La popolazione si aspetta azioni concrete e coraggiose da parte delle autorità congolesi per rispondere alle loro legittime richieste. La società civile ha mostrato la sua determinazione e unità durante questa manifestazione, ed è giunto il momento che le voci del popolo congolese siano ascoltate e prese in considerazione.