Tunisia: nove morti nel naufragio di un barcone di migranti nel Mediterraneo, la situazione critica si aggrava

Tunisia: ritrovati nove corpi dopo il naufragio di una barca di migranti nel Mediterraneo

La guardia costiera tunisina ha recuperato i corpi di nove persone che hanno perso la vita dopo il naufragio della loro imbarcazione giovedì scorso, segnando l’ultima tragedia per i migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa.

La guardia costiera ha anche salvato 45 persone dalla barca dopo che aveva iniziato a imbarcare acqua a quattro miglia nautiche (circa sei chilometri) al largo della costa di Zarzis, un punto di partenza comune vicino al confine tunisino con la Libia.

Il portavoce della guardia costiera Houssameddine Jbabli ha detto che la barca, che trasportava passeggeri non tunisini, era probabilmente partita dalla Libia e i sopravvissuti erano stati portati in un ospedale locale in Tunisia.

Alcune settimane prima, una grande imbarcazione con circa 54 tunisini che forse cercavano di emigrare in Europa era scomparsa in mare, scatenando le proteste dei parenti nella città di El Hancha. I parenti hanno chiesto informazioni e una risposta da parte del governo al numero crescente di giovani tunisini scomparsi mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo.

Gruppi per i diritti dei migranti come il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES) hanno criticato il governo e hanno affermato che non sta facendo abbastanza per salvare la vita di chi è in mare.

Romdhane Ben Amor, rappresentante di FTDES, ha affermato che le autorità si sono invece concentrate sull’impedire ai migranti di raggiungere l’Italia – una questione geopolitica più ampia che da tempo caratterizza le relazioni tra il Nord Africa e l’Europa.

L’organizzazione di Ben Amor ha riferito questa settimana che un numero record di 1.313 migranti sono morti in mare al largo delle coste tunisine nel 2023, sottolineando lo status del Paese come principale punto di partenza per i migranti che cercano di attraversare il mare per raggiungere l’Europa.

Nel 2021 sono entrati in Europa più migranti dalla Tunisia che dalla Libia, dal Marocco o dalla Turchia. Utilizzando i dati raccolti da Europa, Tunisia e agenzie delle Nazioni Unite, l’FTDES ha affermato che più di 80.000 migranti sono stati intercettati in mare nel 2023, una cifra più che doppia rispetto a quella l’anno scorso.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, questo include un numero crescente di tunisini e di africani sub-sahariani, in particolare provenienti da Guinea, Costa d’Avorio e Sudan.

Questo articolo mostra ancora una volta i pericoli e i rischi affrontati dai migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo. Evidenzia inoltre la responsabilità dei governi nel proteggere queste persone e la necessità di attuare misure per prevenire ulteriori tragedie in mare..

È importante sottolineare l’importanza dei diritti dei migranti e la necessità di cooperazione internazionale per affrontare questa crisi umanitaria. La Tunisia, in quanto paese di transito, deve svolgere un ruolo chiave nella ricerca di soluzioni durature per garantire la sicurezza e la dignità dei migranti.

Misure come il rafforzamento delle operazioni di salvataggio in mare, la sensibilizzazione sui pericoli della traversata e la creazione di rotte legali e sicure per i migranti sono essenziali per prevenire ulteriori perdite di vite umane.

È tempo di agire e trovare soluzioni che tutelino i diritti dei migranti e garantiscano la loro sicurezza, in modo che nessuno sia costretto a rischiare la propria vita nel disperato tentativo di raggiungere un posto migliore.

Per approfondire l’argomento:
– [Articolo 1](link1)
– [Articolo 2](link2)
– [Articolo 3](link3)

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