“Attacco di droni: aumentano le tensioni a Goma mentre la RDC punta il dito contro il Ruanda”

Nella notte di sabato 17 febbraio, l’aeroporto di Goma, situato nell’est della Repubblica Democratica del Congo, è stato bersaglio di un attacco effettuato da droni. Questi ordigni avrebbero preso di mira aerei congolesi, causando danni minori, in particolare ad un aereo da caccia Sukhoi. Le autorità congolesi puntano il dito contro il Ruanda come responsabile di questo attacco, citando droni provenienti dal territorio ruandese e che violano le frontiere.

Questo attacco avviene in un contesto teso in cui i ribelli dell’M23, sostenuti secondo i rapporti degli esperti dal Ruanda, continuano a minacciare la città di Goma. Gli scontri tra ribelli e forze armate congolesi sono regolari e mettono a rischio la sicurezza della popolazione e le infrastrutture locali.

Allo stesso tempo, persistono tensioni diplomatiche tra il Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo. I presidenti Kagame e Tshisekedi hanno recentemente partecipato ad un mini-vertice ad Addis Abeba per cercare di disinnescare la situazione. I due capi di Stato però non si sono incontrati, lasciando un clima di incertezza sul futuro dei rapporti tra i due Paesi.

Nonostante questo attacco, l’aeroporto di Goma è riuscito a mantenere normalmente la sua attività, evidenziando la resilienza delle infrastrutture di fronte alle minacce esterne. Tuttavia, la situazione della sicurezza resta preoccupante e richiede un’azione concertata e rapida per garantire la stabilità della regione.

Questo attacco di droni a Goma evidenzia ancora una volta le sfide che la regione deve affrontare, evidenziando la necessità di una maggiore cooperazione regionale per affrontare le persistenti minacce alla sicurezza.

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