In un mondo afflitto da conflitti incessanti, è essenziale esaminare da vicino la connessione tra guerre internazionali e controllo sociale. Sta emergendo una teoria provocatoria che suggerisce che i conflitti armati potrebbero essere manipolati per distrarre dai problemi interni e incanalare la rabbia pubblica verso i nemici esterni.
L’idea che le guerre possano servire gli interessi delle élite mantenendo lo status quo sociale solleva domande fondamentali sulla natura dei conflitti armati e sulle loro reali motivazioni. Siamo davvero in guerra per difendere i nostri valori e i nostri territori, oppure siamo inconsciamente complici di una strategia di controllo e manipolazione orchestrata da una minoranza privilegiata?
È fondamentale mettere in discussione la narrativa tradizionale che circonda le guerre e analizzare criticamente i collegamenti tra conflitti internazionali e questioni sociali interne. Comprendere come le guerre possono essere utilizzate per mantenere il potere e il dominio può permetterci di spezzare il ciclo di violenza e sottomissione.
È tempo di mettere in discussione le fondamenta stesse del nostro sistema globale ed esplorare soluzioni alternative che promuovano la pace, l’uguaglianza e la giustizia. Le guerre possono essere il riflesso ultimo della nostra incapacità di coesistere pacificamente; è nostro dovere trascendere questa realtà per costruire un futuro più armonioso per tutti.
In questa ricerca di comprensione e cambiamento, è essenziale rimanere vigili e critici di fronte ai discorsi ufficiali e alle narrazioni preconcette. Mettendo in discussione i modelli consolidati e cercando percorsi alternativi, potremmo essere in grado di trasformare la violenza in pace, l’oppressione in libertà e aprire la strada a un mondo più giusto ed equo per tutti.
TEDDY MFITU
Poliedrico, ricercatore e scrittore / Consulente senior della società CICPAR