**Il processo Muhamadu: rivelazione scioccante su un caso di presa di ostaggi e furto**

**Processo ad alta tensione per Muhamadu: rivelazione scioccante su un caso di presa di ostaggi e furto in autostrada**

Durante un processo di alto profilo davanti al giudice Ekerete Akpan, Muhamadu ha reso una testimonianza inquietante su un presunto caso di presa di ostaggi e rapina in autostrada che coinvolgeva anche Umar Idris come secondo imputato.

Il testimone, parlando in Hausa attraverso un interprete, ha detto di non aver scritto una confessione perché non sapeva scrivere.

“Quando gli agenti del Dipartimento dei Servizi di Sicurezza (DSS) mi hanno interrogato, ho detto loro che non sapevo nulla dei rapimenti e ho mantenuto quella posizione.

Non so come abbiano ottenuto la cosiddetta dichiarazione confessionale. Hanno mentito dicendo che l’ho scritto perché non so scrivere in hausa o in qualsiasi altra lingua.

Non so nemmeno se c’è la mia firma su questa confessione perché ero privo di sensi in seguito alla brutale tortura inflitta dagli agenti del DSS.

In effetti, non pensavo che sarei sopravvissuto fino ad oggi. Ero così debole e incapace di riconoscere nulla dopo essere stato picchiato”, ha detto Muhamadu.

Inoltre, uno dei parenti di Muhamadu, Ayishat, ha testimoniato che il DSS le ha negato l’accesso a suo nipote perché le avevano detto che non c’era nessuno che potesse tradurre in hausa.

“Anche quando ho portato lì un avvocato, non ce lo hanno lasciato vedere.

Quando finalmente l’ho visto, sembrava molto debole e incapace di parlare. Non pensavo che potesse essere ancora vivo”, ha testimoniato la zia di Muhamadu.

L’avvocato difensore Femi Oyinloye ha quindi presentato istanza chiedendo alla corte di respingere la dichiarazione confessionale precedentemente ammessa come reperto contro l’imputato.

«Vostra Signoria, ci sarebbe un errore giudiziario se venisse ammessa la confessione contro il mio cliente.

Muhamadu ha affermato di essere privo di sensi e di non aver scritto una dichiarazione di confessione a causa delle torture subite per mano degli agenti del DSS.

Inoltre, né i suoi parenti né il suo avvocato erano presenti al momento della stesura della suddetta dichiarazione confessante dei fatti.

Eccellenza, la frase allegata a questa vicenda è capitale e non possiamo scherzarci sopra.

Ho notato molte contraddizioni tra la dichiarazione di confessione e le dichiarazioni del mio cliente”, ha detto Oyinloye.

Questa tumultuosa vicenda promette molte altre rivelazioni mentre la verità cerca di farsi strada attraverso un vortice di accuse e dubbi. Rimaniamo sintonizzati per il resto degli eventi.

**Per ulteriori articoli su casi legali e questioni sociali, vi invitiamo a consultare questi link:**

– [Dietro i tribunali: indagine sul sistema giudiziario](link1)
– [La giustizia di fronte alle sfide della modernità: dibattiti e riflessioni](link2)
– [Criminalità in aumento: quali soluzioni per la società?](link3)

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