**Titolo: Il Kenya è pronto a guidare la forza di polizia multinazionale ad Haiti per combattere la violenza delle bande**
Il presidente keniano William Ruto ha riaffermato la volontà del paese di guidare una forza di polizia multinazionale sotto gli auspici delle Nazioni Unite per contribuire a ridurre la violenza delle bande ad Haiti, una volta che un consiglio presidenziale transitorio sarà stato formato nel paese caraibico.
Ruto ha condiviso sui social media che il Segretario di Stato americano Antony Blinken lo ha informato sugli ultimi sviluppi ad Haiti e ha assicurato Blinken dell’impegno del Kenya a dispiegare una forza di polizia ad Haiti.
“Ho assicurato al Segretario Blinken che il Kenya assumerà la guida della missione di sostegno alla sicurezza delle Nazioni Unite ad Haiti per ripristinare la pace e la sicurezza”, ha affermato Ruto.
Il principale ministro degli Esteri del Kenya, Korir Sing’oei, ha recentemente affermato che l’invio di 1.000 agenti di polizia kenioti ad Haiti è stato sospeso in attesa dell’istituzione di un’amministrazione chiara nel paese caraibico. Questo annuncio fa seguito alla dichiarazione del primo ministro haitiano Ariel Henry secondo cui si dimetterà una volta creato un consiglio presidenziale.
Lo scorso ottobre, il Kenya ha accettato di guidare una forza di polizia internazionale autorizzata dalle Nazioni Unite ad Haiti, ma la più alta corte del paese a gennaio ha dichiarato incostituzionale la mossa, in parte a causa della mancanza di accordi reciproci su tali dispiegamenti tra i due paesi.
Ruto ha detto che lui e Henry hanno assistito alla firma degli accordi reciproci tra Kenya e Haiti il 1° marzo, aprendo la strada allo schieramento.
Originariamente destinate a contribuire a ridurre la violenza delle bande di Haiti, di lunga data, le forze di polizia multinazionali guidate da agenti kenioti hanno incontrato difficoltà a seguito dell’aggravarsi della violenza dal 29 febbraio. Gruppi armati hanno bruciato stazioni di polizia, chiuso i principali aeroporti internazionali e attaccato le due più grandi carceri del paese, liberando più di 4.000 detenuti.
Il ritorno del primo ministro Ariel Henry da una missione diplomatica in Kenya, volta a finalizzare i preparativi per lo spiegamento del contingente keniano, è stato ostacolato dalla sua esclusione dal territorio haitiano. Attualmente è detenuto a Porto Rico dalla settimana scorsa.
L’iniziativa del Kenya, sostenuta dalle Nazioni Unite, illustra l’impegno del Paese africano per la pace e la stabilità nelle regioni afflitte da conflitti e sfide alla sicurezza.