“L’imprenditorialità femminile in Africa: sfide e successi in un mondo che cambia”

Il boom imprenditoriale in Africa è innegabile e, sebbene questo dinamismo sia lodevole, sullo sfondo si profila una realtà preoccupante.

Secondo un rapporto pubblicato da TechCabal Insights in occasione della Giornata internazionale della donna, solo l’1,5% dei fondi raccolti dalle start-up africane tra il 2019 e il 2023 è stato destinato ad imprese guidate da donne.

Questa osservazione evidenzia le sfide persistenti affrontate dalle donne imprenditrici nel continente, in particolare nei settori STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), dove la sottorappresentanza femminile limita il loro accesso ai finanziamenti. Nonostante questi ostacoli, stanno emergendo notevoli successi, soprattutto nel settore finanziario.

Per garantire la sostenibilità di questi successi, è imperativo aumentare in modo significativo i fondi di investimento destinati alle imprenditrici africane, come sottolinea Evelyne Dioh, direttrice esecutiva del fondo WIC Capital. Questo fondo pionieristico mira a sostenere le imprese guidate da donne nell’Africa occidentale francofona, contribuendo così a promuovere una crescita economica inclusiva nel continente.

“I pregiudizi esistono, ma allo stesso tempo disponiamo di cifre e dati che dimostrano che le donne imprenditrici riescono a ottenere di più con i fondi limitati che riescono a raccogliere”. – Evelyne Dioh, Direttore Esecutivo di WIC Capital.

Inizia una nuova era: il Congo entra nella lega degli esportatori di GNL

La nazione africana del Congo si unisce alla lega degli esportatori di gas naturale liquefatto (GNL) con il lancio del suo primo carico, segnando una pietra miliare significativa nel progetto Congo LNG.

Avviato da ENI e dai suoi partner locali, questo progetto promette opportunità di crescita economica per il Paese, contribuendo al contempo all’equilibrio energetico globale. La prima spedizione, destinata al rigassificatore italiano di Piombino, in Toscana, simboleggia questo significativo progresso.

Il governo congolese punta alla produzione di oltre 600.000 tonnellate di GNL quest’anno e di 3 milioni di tonnellate l’anno prossimo, con un profitto previsto di oltre 44 milioni di euro nel bilancio 2024, sperando così di soddisfare le esigenze di un Paese dove il 41% del GNL i giovani sono disoccupati.

Il FMI e gli Emirati Arabi Uniti vengono in aiuto dell’Egitto in difficoltà

La Banca Centrale egiziana, con il sostegno dei principali finanziatori e donatori del Golfo, sta adottando misure drastiche per arginare il recente deterioramento economico. La mossa include una svalutazione valutaria tanto attesa, facilitando un programma ampliato di prestiti del FMI da 8 miliardi di dollari.

Allo stesso tempo, un massiccio investimento di 35 miliardi di dollari da parte degli Emirati Arabi Uniti, parte dei quali è destinato al progetto di sviluppo di Ras al-Hikma, mira a iniettare fondi nell’economia in difficoltà dell’Egitto.

Sebbene questa iniezione di liquidità possa alleviare la crisi finanziaria nel breve termine, vengono sollevate preoccupazioni sulle sue implicazioni a lungo termine per i consumatori egiziani, in particolare in termini di inflazione. Tuttavia, secondo l’analista geopolitico Hichem Lehmici e il segretario del GIPRI,

“L’Egitto si sta lanciando in una strategia economica molto ambiziosa con megaprogetti. Tra la nuova capitale, la costruzione di una centrale nucleare già praticamente completata, il treno ad alta velocità che collegherà Il Cairo, Alessandria a El Alamein, e altri progetti, tra cui il creazione di un fiume artificiale che creerà effettivamente una sorta di nuovo canale tra il Nilo e il Mediterraneo, che è il più grande progetto di questo genere su scala mondiale in termini di geoingegneria”, ha sottolineato l’analista geopolitico Hichem Lehmici.

“Tuttavia, si può semplicemente dire che la questione dell’inflazione, per una popolazione che già rappresenta quasi il 60% delle persone in povertà e quasi il 30% al di sotto della soglia di povertà, rappresenta un enorme problema per l’Egitto. D’altra parte, c’è anche la questione della corruzione, che non è sufficientemente affrontata dal governo, così come un altro problema, che è la dimensione industriale che sta dietro a molti investimenti. Ma questi investimenti si concentrano principalmente sull’economia residenziale, e la visione non è sufficientemente esaustiva. per quanto riguarda l’industrializzazione e in particolare il sostegno alle PMI, ma la questione industriale resta una delle principali debolezze dell’Egitto”, ha affermato. -aggiunge.

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