Nell’est della Repubblica Democratica del Congo la situazione della sicurezza resta preoccupante, caratterizzata da omicidi, rapine, stupri e altri atti violenti che da molti anni colpiscono gravemente la popolazione. Di fronte a questa grave crisi umanitaria, caratterizzata da un numero eccezionalmente elevato di sfollati interni, l’Unione europea ha recentemente annunciato nuovi e significativi aiuti umanitari per la regione dei Grandi Laghi.
In un comunicato stampa diffuso venerdì 15 marzo, la Commissione UE ha presentato un piano di aiuti di circa 70 milioni di euro, di cui quasi il 90% sarà destinato alla RDC. Questo finanziamento sosterrà vari progetti umanitari, tra cui la riduzione del rischio di catastrofi, la lotta alla violenza di genere e il sostegno all’istruzione nelle emergenze. Inoltre, parte di questi aiuti contribuirà alla risposta regionale ai rifugiati burundesi, fornendo assistenza umanitaria ai rifugiati stabiliti nei paesi vicini e a quelli rimpatriati in Burundi.
Janez Lenarčič, commissario UE per la gestione delle crisi, ha ricordato la portata della crisi umanitaria nella regione, sottolineando l’urgenza di alleviare le sofferenze dei più vulnerabili. Tuttavia, ha invitato tutte le parti coinvolte nei conflitti a rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti dei civili per promuovere una soluzione duratura a queste crisi.
Allo stesso tempo, l’accordo recentemente firmato tra l’UE e il Ruanda come parte della strategia “Global Gateway” ha suscitato reazioni contrastanti nella RDC. Sebbene questa strategia miri a mobilitare investimenti per rafforzare la prosperità e la sicurezza, alcuni ritengono che questo accordo con il Ruanda, sospettato di sostenere i movimenti ribelli nella RDC, sollevi interrogativi sul rispetto dei principi fondamentali difesi dall’UE.
La situazione della sicurezza sta peggiorando nell’est della RDC, con l’estensione dell’offensiva dell’M23 nel territorio di Rutshuru, e la minaccia che grava sulle popolazioni locali. La violenza e lo sfruttamento sessuale stanno raggiungendo livelli allarmanti, in particolare intorno ai campi per sfollati interni dove donne e bambini sono costretti ad attività sessuali di sopravvivenza. L’insicurezza alimentare colpisce milioni di persone, collocando la RDC tra i paesi più colpiti da questa piaga.
In questa spirale di violenza e privazioni, gli aiuti umanitari dell’Unione Europea danno tregua alle popolazioni più vulnerabili, ma la situazione resta estremamente precaria. È essenziale che la comunità internazionale intensifichi i propri sforzi per trovare soluzioni durature alle crisi umanitarie che persistono nella regione dei Grandi Laghi.