Dietro le quinte del Senato, riflettori puntati su una vicenda che ha scosso una delle camere del potere legislativo. La sospensione di un membro del Senato ha aperto il vaso di Pandora, rivelando pratiche discutibili nel bilancio di 28,7 trilioni di dollari firmato dal presidente Bola Tinubu nel gennaio 2024.
Un’attenta analisi del bilancio condotta da BudgIT, un’organizzazione specializzata in riforme di bilancio, ha rivelato migliaia di progetti simili a progetti di collegio elettorale, inseriti dai membri dell’Assemblea nazionale nella proposta di bilancio originale di 27,5 trilioni di naira presentata dal Presidente nel novembre 2023.
Queste aggiunte vanno ben oltre i 100 miliardi di dollari assegnati ai parlamentari per l’esecuzione dei progetti elettorali.
BudgIT ha rivelato che questi progetti aggiuntivi sono stati inseriti nei bilanci di 326 ministeri, dipartimenti e agenzie (MDA) che nella maggior parte dei casi non hanno né il mandato né la capacità tecnica per attuare e monitorare l’esecuzione di questi progetti.
“1.777 progetti per un valore di 218,6 miliardi di naira sono destinati all’attuazione diretta nelle circoscrizioni elettorali federali, mentre 1.308 progetti per un valore di 176 miliardi di naira sono destinati ai distretti senatoriali”, ha sottolineato il ministro.
Tra gli inserimenti più scioccanti ci sono:
1. 1.150 lampioni per 212 miliardi di naira, o 184 milioni di naira per progetto di installazione di lampioni.
2. 427 perforazioni per 82,5 miliardi di naira, ovvero 193 milioni di naira per progetto di perforazione.
3. 170 progetti ICT per un valore di 30,95 miliardi di naira, ovvero 182 milioni di naira per progetto ICT.
4. Costruzione/ristrutturazione di 58 sale comunitarie per 11,32 miliardi di NAR, ovvero 195 milioni di NAR per progetto.
Queste aggiunte non autorizzate hanno suscitato reazioni contrastanti tra la popolazione, evidenziando le pratiche opache e le spese eccessive dei membri dell’Assemblea nazionale. È imperativo rafforzare la trasparenza e la responsabilità nella gestione dei fondi pubblici per ripristinare la fiducia dei cittadini nel processo di bilancio.