## Profitti illegali derivanti dal lavoro forzato: una piaga globale
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i profitti illegali generati dal lavoro forzato in tutto il mondo hanno raggiunto la cifra “oscena” di 236 miliardi di dollari all’anno. Ciò rappresenta un aumento del 37% rispetto alla stima precedente, pubblicata dieci anni fa. Queste cifre allarmanti evidenziano la portata del problema del lavoro forzato nella nostra società moderna.
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, questa cifra colossale di 236 miliardi di dollari è in realtà denaro “rubato” ai lavoratori forzati privati del loro salario, ai migranti le cui rimesse vengono deviate e ai governi che perdono entrate fiscali. Il lavoro forzato genera corruzione, rafforza le reti criminali e incoraggia l’ulteriore sfruttamento delle persone vulnerabili.
Il direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro, Gilbert Houngbo, chiede la cooperazione internazionale per combattere questa piaga. Sottolinea che il lavoro forzato perpetua la povertà e lo sfruttamento, minando la dignità umana. Le vittime del lavoro forzato subiscono varie forme di coercizione, inclusa la mancata remunerazione deliberata e sistematica.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro definisce lavoro forzato qualsiasi forma di lavoro imposto contro la volontà del lavoratore, sotto pena di sanzioni. Può manifestarsi in diverse fasi dell’occupazione, sia durante il reclutamento, sia nelle condizioni di vita legate al lavoro, sia impedendo alle persone di lasciare un posto di lavoro contro la loro volontà.
Nel 2021, circa 27,6 milioni di persone erano costrette al lavoro forzato in tutto il mondo, con un aumento del 10% rispetto a cinque anni prima. Mentre la regione Asia-Pacifico ospita più della metà di queste vittime, l’Africa, le Americhe e l’Europa-Asia centrale rappresentano ciascuna circa il 13-14%.
La maggior parte delle persone colpite lavorava sotto forme di lavoro forzato “imposte da attori privati”, tra cui schiavitù, servitù della gleba, lavoro forzato e attività come l’accattonaggio. Lo sfruttamento sessuale rappresentava quasi i tre quarti dei profitti globali, indicando margini più elevati generati dal commercio del sesso.
In conclusione, è imperativo lottare collettivamente contro il lavoro forzato, che non solo viola i diritti fondamentali degli individui, ma alimenta anche un sistema di profitti illegali giganteschi e immorali.
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Questo testo invita a prendere coscienza collettiva della portata del lavoro forzato nel mondo e sottolinea l’importanza di lottare contro questa forma di sfruttamento disumano.