La lotta alle frodi minerarie nel Sud Kivu: una questione cruciale per la pace e lo sviluppo sostenibile

Le frodi minerarie nella provincia del Sud Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, continuano a rappresentare un grave problema poiché alimentano il finanziamento di gruppi armati e conflitti armati. Durante un recente “café politique” organizzato dal Programma di disarmo, smobilitazione e recupero comunitario (PDDRC-S) a Bukavu, questa questione è stata al centro dei dibattiti.

Il Sud Kivu conta attualmente più di sessanta gruppi armati, per un totale di oltre tredicimila combattenti. Questi gruppi hanno stabilito i loro quartieri generali attorno ai siti minerari, trarre profitto dallo sfruttamento illegale delle risorse naturali, in particolare dei minerali non rintracciabili. Fernando Nkana, esperto del PDDRC-S/Sud Kivu, ha evidenziato la presenza di 63 gruppi armati operativi nella provincia, locali e stranieri.

La governance mineraria nel Sud Kivu è messa in evidenza dalla società civile sul tema Miniere, che denuncia il coinvolgimento di alcune autorità e servizi di sicurezza nelle frodi minerarie. I dibattiti hanno evidenziato il ruolo cruciale delle frodi minerarie nel finanziamento dei gruppi armati e dei conflitti armati locali.

Tuttavia, iniziative come la lotta contro le frodi minerarie stanno iniziando a dare i loro frutti. La società Primeira Gold è riuscita ad aumentare significativamente la quantità di oro tracciato ed esportato, da 40 Kg nel 2020 a più di 5.000 Kg nel 2023. Questi sforzi dimostrano che è possibile combattere le frodi minerarie e contribuire alla stabilità della regione.

È fondamentale continuare a sensibilizzare e coinvolgere tutte le parti interessate, comprese le autorità statali, per porre fine alle frodi minerarie e contribuire alla pace e allo sviluppo sostenibile nel Sud Kivu. La trasparenza e la tracciabilità delle risorse naturali sono elementi chiave per garantire un futuro più stabile e prospero alla regione.

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