“Crisi economica in Nigeria: 5 divieti sorprendenti per contrastare le sfide del 2023”

L’economia nigeriana dovrà affrontare gravi sfide nel 2023, a seguito della rimozione dei sussidi sul carburante e dell’unificazione del tasso di cambio decisa dal presidente Bola Tinubu. Queste misure hanno portato ad un’inflazione dilagante e ad un aumento astronomico del prezzo dei beni in tutto il paese.

Per mitigare gli effetti di questa persistente crisi economica sui nigeriani, il governo federale ha deciso di vietare alcuni beni. Ecco cinque cose che sono già state vietate quest’anno.

1. Esportazione di gas da cucina

Nel febbraio 2024, il presidente Tinubu ha vietato l’esportazione di gas di petrolio liquefatto, popolarmente noto come gas da cucina. Questa misura mirava ad aumentare il volume del prodotto sul mercato locale e ad abbassarne il prezzo. Un mese dopo il divieto, il costo per riempire una bombola da 12,5 kg è aumentato da ₦ 16.875 a ₦ 18.000 a ₦ 12.500 a ₦ 16.250 a seconda della regione.

2. Società di criptovaluta

In risposta alla crisi valutaria che ha seguito le politiche economiche del presidente Tinubu, la Commissione nigeriana per le comunicazioni (NCC) ha bloccato le società di criptovaluta come Binance, OctaFX, Crypto, FXTM, Coinbase, Kraken e Forextime, tra gli altri. La mossa mirava a prevenire la continua manipolazione del mercato dei cambi e il movimento illecito di fondi.

3. Viaggi internazionali dei ministri

Il 20 marzo 2024 il presidente ha inoltre vietato ai suoi ministri e ad altri alti funzionari di viaggiare all’estero a spese pubbliche, a meno che il viaggio non fosse ritenuto assolutamente necessario e approvato da lui stesso con almeno due settimane di anticipo.

4. Divieto di imballaggi in polistirolo

A gennaio, il governo dello stato di Lagos ha vietato l’uso di polistirolo non biodegradabile, comunemente noto come imballaggio da asporto, così come di altri materiali plastici monouso nello stato. Questo divieto mirava a combattere i rifiuti causati da questo imballaggio.

5. Bustina di alcol

A febbraio, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e il controllo alimentare (NAFDAC) ha vietato la vendita e la produzione di alcol in bustine per salvaguardare la salute dei nigeriani. Questa decisione mirava a frenare la vendita di bustine di alcol contenenti fino al 30% di alcol, mentre la birra ne contiene solo dal 4 all’8%.

Questi divieti, anche se talvolta restrittivi, mirano a tutelare la salute, l’ambiente e ad attenuare gli effetti dell’attuale crisi economica.

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