“La lotta alla tubercolosi in Africa: una grande sfida per la salute dei giovani”

L’Africa, un continente vivace e giovane, si trova ad affrontare numerose sfide sanitarie. La tubercolosi (TBC) è una delle malattie più diffuse e colpisce in particolare le popolazioni giovani e dinamiche della regione.

La paura della malattia è palpabile in molti paesi africani, dove la disoccupazione, le gravidanze indesiderate, i bassi redditi e la sicurezza alimentare sono le principali preoccupazioni. Mentre il cancro e il diabete restano fonti di ansia, si temono anche malattie infettive come l’HIV-AIDS, il Covid e il colera.

Sebbene il Sudafrica e l’eSwatini siano tra i paesi africani con un’elevata prevalenza di tubercolosi, tubercolosi resistente ai farmaci e co-infezioni HIV/TBC, la tubercolosi non comporta la stessa paura di altre condizioni.

La Giornata mondiale della tubercolosi, celebrata il 24 marzo, sottolinea l’obiettivo di porre fine alla malattia entro il 2030. Una sfida scoraggiante, dato il peso persistente che rappresenta. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria una maggiore consapevolezza, ma è essenziale che gli africani siano pienamente coinvolti nella ricerca e nello sviluppo di farmaci contro la tubercolosi nel continente.

La maggior parte dei farmaci per la tubercolosi, come quelli per molte altre malattie che colpiscono gli africani, sono sviluppati da aziende nei paesi ad alto reddito. Per garantire un accesso equo alle cure, è fondamentale che gli scienziati africani investano nella soluzione dei problemi specifici del continente, poiché hanno una conoscenza approfondita della realtà sociale che affronta malattie come la tubercolosi.

L’impegno degli Stati membri delle Nazioni Unite ad aumentare i finanziamenti per la ricerca sulla tubercolosi rappresenta un passo avanti incoraggiante, ma è essenziale garantire che una quota significativa di queste risorse sia destinata all’Africa. Costruire capacità di ricerca e innovazione nel continente, come il Centro di ricerca H3D dell’Università di Città del Capo, guidato dalla dott.ssa Kelly Chibale, è fondamentale per formare e impiegare scienziati africani.

Investire nella ricerca e nello sviluppo di farmaci per combattere malattie come la tubercolosi è una priorità che dovrebbe mobilitare l’Africa e il mondo intero. È fondamentale non subordinare questi sforzi a considerazioni di profitto a breve termine, ma concentrarsi sulla creazione di un know-how ampliato e sullo sviluppo di giovani scienziati appassionati.

Insieme, facciamo della lotta contro le malattie che decimano i giovani africani e rallentano lo sviluppo economico una causa comune, ponendo gli investimenti nella ricerca al centro delle nostre priorità.

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