Le notizie delle Nazioni Unite hanno recentemente evidenziato la celebrazione della Giornata internazionale di solidarietà con il personale detenuto o disperso nel corso della loro missione in tutto il mondo. Un portavoce della MONSUCO a Beni ha riportato cifre preoccupanti, rivelando che dal 2021 sono stati detenuti centoquarantadue membri del personale delle Nazioni Unite, di cui quindici nel 2022, e ventidue rimangono ancora in prigionia.
La professione di peacekeeper è intrinsecamente pericolosa, poiché espone le forze di pace a rischi costanti in zone di conflitto come Afghanistan, Cipro, Libano, Iraq e Haiti, nonché nella parte orientale della RDC. Questa giornata di solidarietà mira ad aumentare la consapevolezza del pericolo affrontato dal personale delle Nazioni Unite nello svolgimento della propria missione di mantenimento della pace e di promozione degli ideali delle Nazioni Unite.
È importante sottolineare che i membri del personale reclutati localmente sono spesso i più esposti e si trovano ad affrontare minacce inaccettabili alla loro sicurezza. Questa giornata ci permette di chiedere giustizia e sicurezza per questi professionisti che lavorano instancabilmente per il benessere dell’umanità e lo sviluppo sostenibile. Dalla creazione delle Nazioni Unite nel 1945, molti uomini e donne hanno perso la vita servendo questa organizzazione con professionalità, coraggio e dedizione.
Questa giornata internazionale di solidarietà mette in risalto l’impegno e i sacrifici del personale delle Nazioni Unite, evidenziando l’importanza del loro lavoro e la necessità di garantirne sicurezza e protezione. Esprimiamo la nostra gratitudine a questi eroi non celebrati che rischiano la vita per un ideale comune: la pace e la solidarietà internazionale.
Per approfondire l’argomento vi invito a consultare questi articoli già pubblicati sul blog: [link 1], [link 2], [link 3].