Nella provincia di Ituri, la situazione dei bambini in età scolare è diventata critica a causa dell’attivismo crescente dei terroristi delle Forze Democratiche Alleate (ADF). Secondo quanto riportato dal quotidiano “Fatshimétrie”, quasi 29.689 bambini sono costretti ad abbandonare gli studi nella suddivisione dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Tecnica (EPST)/Irumu 1. Questa triste realtà sottolinea l’urgente necessità di intervento per garantire l’accesso all’istruzione per questi bambini vulnerabili.
Le statistiche fornite dalla suddetta suddivisione scolastica rivelano che non solo questi bambini hanno interrotto il loro percorso educativo, ma hanno anche un disperato bisogno di assistenza educativa, soprattutto per ottenere kit scolastici essenziali. La situazione instabile della sicurezza ha portato all’abbandono dei libri di testo in molte scuole, con il conseguente impatto sul livello qualitativo delle lezioni offerte dagli insegnanti.
Attualmente attive 79 scuole, di cui 64 di istruzione primaria, 14 di istruzione secondaria e un asilo nido. La mobilità delle istituzioni scolastiche costituisce una sfida significativa per garantire la continuità dell’apprendimento e il benessere degli studenti. Nei centri di Komanda, Eringeti e Luna, le infrastrutture educative risentono della precaria situazione, evidenziando l’entità del fenomeno e le sue ripercussioni sul sistema scolastico.
Il capo ad interim della sottodivisione EPST/Irumu 1, Pèlerin Loki, ha sollecitato gli insegnanti a raddoppiare i loro sforzi per sostenere questi bambini nonostante il difficile contesto di sicurezza. Ha enfatizzato l’importanza dell’etica professionale e dell’impegno degli insegnanti nell’assicurare un adeguato monitoraggio educativo, nonostante le sfide incontrate. Al contempo, ha lanciato un appello alle autorità per intensificare gli sforzi a favore della sicurezza, favorendo il ritorno delle popolazioni ai loro luoghi d’origine, inclusi gli istituti scolastici.
Questa situazione solleva importanti quesiti sulla tutela dell’istruzione in periodi di conflitto, nonché sulla necessità di una risposta celere ed efficace per garantire il diritto all’istruzione per tutti i bambini, indipendentemente dalle circostanze. È imprescindibile adottare misure concrete per sostenere questi bambini vulnerabili, assicurando la continuità del percorso educativo e prevenendo l’abbandono scolastico di massa con possibili conseguenze devastanti per il loro futuro. La mobilitazione di tutti gli attori coinvolti, dalle autorità locali alla società civile e alle organizzazioni umanitarie, è essenziale per affrontare questa sfida e offrire una speranza ai bambini privati del loro diritto fondamentale all’istruzione.