Controverso rafforzamento dei controlli della polizia morale a Teheran: preoccupazione e rabbia crescenti.

Ecco il contenuto di un articolo:

Il rafforzamento dei controlli della polizia morale negli spazi pubblici di Teheran ha scatenato intense polemiche tra la popolazione. Dal lancio di una nuova operazione il 13 aprile 2024, il numero di controlli è aumentato, ponendo le donne al centro di questa sorveglianza rafforzata.

I video che circolano sui social media hanno catturato scene in cui unità della polizia morale controllavano il comportamento delle donne nelle piazze affollate del centro di Teheran. I filmati mostravano anche donne costrette a salire sui minibus in seguito a presunte violazioni.

Questa intensificazione dei controlli si inserisce in un contesto di crescenti tensioni in Medio Oriente, segnato dalla guerra a Gaza e dalla risposta dell’Iran contro Israele il 13 aprile.

I testimoni dei fatti hanno confermato il rigore dei controlli, che hanno seminato preoccupazione e rabbia tra i residenti. Una giovane donna di 27 anni ha commentato che questa azione sembrava più simbolica, volta a instillare paura.

Da parte sua, un’altra donna di 22 anni ha sottolineato che le donne ora possono indossare il velo in presenza della polizia, ma che questa coercizione non farebbe altro che accentuare il rifiuto dell’hijab e del sistema in vigore.

Anche una religiosa ha espresso riserve su questa nuova strategia della polizia, ritenendo che essa non faccia altro che aumentare le tensioni e i conflitti. Secondo lei, la conversione alla religione e il rispetto dei codici di abbigliamento potrebbero avvenire solo su base volontaria e non con la forza o la minaccia.

Le manifestazioni di massa dell’autunno 2022, innescate dalla morte di una donna detenuta perché non indossava il velo, hanno portato a un temporaneo allentamento dei controlli di polizia. Le autorità si sono poi concentrate sull’identificazione dei reati commessi online, in particolare perseguendo donne fotografate senza velo su Instagram.

Di fronte a una crescente ondata di disobbedienza a partire dal 2022, con sempre più donne che sfidano il rigido codice di abbigliamento imposto dai religiosi conservatori, questi ultimi stanno ora cercando di invertire questa tendenza.

Anche se la nuova legge approvata dal Parlamento prevede sanzioni severe, queste non hanno ancora avuto effetto, poiché una versione rivista deve essere presentata al Consiglio dei Guardiani, un organismo di controllo estremamente conservatore.

Le proteste del 2022 sono state innescate dalla morte di Mahsa Amini, una giovane donna curda iraniana, morta dopo essere stata arrestata dalle guardie morali per aver violato l’uso del velo.

Questo periodo di crescente repressione solleva profonde domande sulle libertà individuali, sulla dignità delle donne e sulla legittimità di eccessivi controlli di polizia negli spazi pubblici. Speriamo che la riflessione e il dialogo possano prevalere sulla coercizione e sulla paura, per un futuro più armonioso e rispettoso dei diritti di tutti.

**Collegamenti agli articoli:**
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