Nelle recenti settimane si è assistito a un gioco di nascondino tra la commissione per i crimini economici e l’ex governatore.
Nonostante il tentativo di arrestare Bello nella sua residenza ad Abuja, l’EFCC si è scontrata con ostacoli che hanno impedito l’arresto.
Si è ipotizzato che l’ex governatore si fosse rifugiato presso la sede del governo dello stato di Kogi, sfruttando l’immunità di cui gode l’attuale governatore, Ahmed Ododo, ai sensi della sezione 308 della Costituzione nigeriana del 1999.
L’EFCC ha intentato azioni legali nei confronti di Bello per presunti reati finanziari commessi durante il suo mandato. Tuttavia, Bello non si è presentato in tribunale come stabilito per giovedì, causando il rinvio dell’udienza.
Durante l’udienza, il rappresentante legale dell’EFCC, Kemi Pinheiro, ha dichiarato che la commissione è determinata a assicurarsi che Bello risponda delle sue azioni, anche se ciò implica il coinvolgimento delle forze armate per arrestarlo.
Secondo quanto riportato da Leadership, il consigliere ha affermato: “Potremmo essere costretti a chiedere l’intervento dell’esercito per estrarre Yahaya Bello dal suo nascondiglio.
“Potremmo dover coinvolgere l’esercito per costringerlo a consegnarsi, poiché l’immunità non lo protegge nel luogo in cui si nasconde.
Questa situazione solleva importanti questioni sull’applicazione della legge e sulla responsabilità dei leader politici. L’impunità non può essere tollerata e tutti, indipendentemente dal loro status, devono rispondere dei loro atti di fronte ai tribunali. Il caso Bello mette in evidenza l’importanza di garantire il rispetto dei principi democratici e dello Stato di diritto, anche in situazioni complesse.