Ritorno alla libertà: Lydia Simon, sopravvissuta a una lunga prigionia

Anni dopo essere stata rapita dagli estremisti, Lydia Simon, una giovane ragazza catturata insieme a centinaia di altri studenti della sua scuola, è stata trovata e salvata dall’esercito nigeriano. Questa notizia segue un violento raid effettuato dieci anni fa nel nord-est della Nigeria, una regione dove da 15 anni infuria un’insurrezione.

Lydia Simon, incinta di cinque mesi, è stata trovata nell’area del consiglio di Gwoza nello stato di Borno dalle truppe nigeriane secondo una dichiarazione dell’esercito. La foto di Simon e dei suoi figli, dai 2 ai 4 anni, accompagna il comunicato stampa. Se è stata salvata, deve ancora riunirsi alla sua famiglia.

La liberazione arriva dopo il rapimento di 276 ragazze nel villaggio di Chibok, in Nigeria, nell’aprile 2014, segnando l’inizio di una serie di rapimenti di massa nel Paese. Più di 82 di loro sono ancora nelle mani dei sequestratori. Il rapimento di Chibok ha scatenato un’ondata di indignazione globale e ha dato vita alla campagna virale #BringBackOurGirls.

Sebbene i dettagli del rilascio di Lydia Simon non siano chiari, l’esercito nigeriano afferma che è stata salvata a Ngoshe, 130 chilometri a nord di Maiduguri, la capitale dello stato del Borno. Alcuni genitori di Chibok e analisti della sicurezza mettono in dubbio l’esistenza di una specifica operazione militare per liberare i prigionieri, affermando che coloro che sono tornati negli ultimi anni sono stati spesso trovati abbandonati nelle foreste.

Secondo Chioma Agwuegbo, un’attivista coinvolta nella campagna #BringBackOurGirls, molte donne rilasciate negli ultimi tempi sarebbero state violentate dai loro rapitori o costrette a matrimoni forzati. Mette in evidenza i traumi vissuti da queste donne durante la loro prigionia, che le ha trasformate profondamente.

Mentre aspettano il ricongiungimento con Lydia Simon, gli abitanti di Chibok si radunano attorno alla sua famiglia. Yakubu Nkeki, presidente dell’Associazione dei genitori delle ragazze di Chibok, attende informazioni ufficiali dal governo prima di poter finalmente vedere la giovane salvata. L’intera comunità locale spera che questo rilascio segnerà un nuovo inizio per Lydia Simon e i suoi figli, dopo anni di sofferenza e incertezza.

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