Il tribunale militare di Goma è stato teatro di un evento di grande rilevanza questo venerdì 29 marzo 2024. Il pubblico ministero ha richiesto la pena di morte per 11 ufficiali del 223° battaglione dell’esercito, accusati di gravi crimini che vanno dal tentato dirottamento al fallimento in battaglia, dalla diserzione alla violazione degli ordini. Alcuni sono persino accusati di aggressione con esito mortale e appropriazione indebita di equipaggiamento militare.
Il Procuratore Generale Militare ha chiesto una condanna a “20 anni di lavori forzati” per aver istigato i soldati a commettere atti contrari al loro dovere e alla disciplina. Dall’altro lato, i difensori hanno richiesto un rinvio per preparare meglio la difesa in vista delle prossime udienze.
Questo caso avviene in un contesto in cui la moratoria sulla pena di morte è stata temporaneamente sospesa nella Repubblica Democratica del Congo, con l’obiettivo di perseguire i traditori e coloro responsabili di atti criminali gravi.
La decisione del governo congolese punta a rafforzare la disciplina nell’esercito e garantire la sicurezza dei cittadini. L’esito di questo processo sta già generando dibattiti intensi nell’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla giustizia militare e sulla pena di morte nel paese.
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