Tensioni nel settore educativo nella Repubblica Democratica del Congo: il conflitto tra i sindacati degli insegnanti e il governo

Nel cuore del sottosettore dell’istruzione primaria, secondaria e tecnica nella Repubblica Democratica del Congo, i disordini sociali minacciano attualmente di interrompere il progresso delle attività educative. Gli insegnanti, rappresentati da diverse organizzazioni sindacali, esprimono la loro insoddisfazione, chiedendo al Governo il rispetto delle promesse fatte riguardo al pagamento degli stipendi e di altri benefici.

L’Intersyndicale des Syndicats des Enseignants de l’EPST sottolinea il ritardo del governo nell’attuazione di questi impegni, ricordando che la loro realizzazione era prevista per il mese di aprile 2024. Se queste promesse non saranno mantenute, i sindacati minacciano di boicottare l’accordo valutazioni di certificazione previste per quest’anno, mettendo così a rischio il regolare svolgimento dell’Esame di Fine degli Studi Primari, della Prova Nazionale di Selezione e di Orientamento Accademico e Professionale, nonché dell’Esame di Stato.

A livello provinciale, il Sindacato degli Insegnanti del Congo nell’Alto Katanga sta intensificando queste richieste, mettendo in guardia contro azioni sindacali su larga scala se il governo non rispetta i suoi impegni. Gli insegnanti attendono in particolare il pagamento degli stipendi concordati e la regolarizzazione della loro situazione salariale, pena l’interruzione delle lezioni e addirittura il boicottaggio degli esami ufficiali.

Anche l’Unione Nazionale degli Ispettori dell’Istruzione del Congo reclama adeguamenti salariali e la regolarizzazione della situazione degli ispettori, minacciando di interrompere l’organizzazione dell’Esame di Stato in caso di mancata applicazione di tali misure.

Di fronte a questa pressione sindacale, il Governo per il momento tace, lasciando dubbi sul rispetto degli impegni presi nei confronti degli insegnanti. Fonti ufficiali parlano di una possibile parziale realizzazione delle promesse nel mese di aprile, rinviando le altre misure al terzo trimestre dell’anno.

L’attuale situazione risveglia interrogativi sulla sincerità degli impegni assunti e sull’affidabilità dei sindacati nel difendere gli interessi degli insegnanti. Alcuni osservatori ritengono che le rivendicazioni dei sindacalisti potrebbero essere strumentalizzate per fini politici, a scapito dell’istruzione e del benessere degli attori del settore.

In sintesi, la tensione tra i sindacati degli insegnanti e il governo congolese mette in luce le sfide persistenti del settore dell’istruzione nel paese, evidenziando la necessità di una collaborazione costruttiva per garantire uno sviluppo educativo stabile e favorevole per studenti e insegnanti.

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