Il 18 settembre 2018, i rastafariani e i sostenitori della legalizzazione della marijuana si sono riuniti davanti alla Corte Costituzionale di Johannesburg per festeggiare una decisione rivoluzionaria. La Corte ha stabilito che il consumo personale di dagga non è più considerato un crimine in Sud Africa, portando gioia e celebrazioni tra i membri della comunità Rastafari.
Questa storica sentenza è stata preceduta da un pronunciamento dell’Alta Corte del Capo Occidentale che autorizzava il possesso, la coltivazione e l’uso di marijuana a fini privati. Per i rastafariani, la decisione è un importante passo avanti nella loro lotta per la legalizzazione della marijuana, una pianta sacra per il loro movimento religioso.
La decisione della Corte Costituzionale solleva importanti questioni sulle politiche di proibizione della marijuana e sulla libertà individuale riguardo all’uso di sostanze psicotrope. Con questa sentenza, la Corte ha inviato un chiaro messaggio a favore della depenalizzazione della marijuana e della difesa dei diritti dei consumatori.
Tuttavia, non tutti i partiti politici sudafricani hanno reagito alla decisione nello stesso modo. Solo alcuni partiti, tra cui ActionSA, Rise Mzansi e Inkatha Freedom Party, hanno espresso il loro punto di vista sulla questione della marijuana, evidenziando le divergenze di opinioni che circondano il tema della legalizzazione della marijuana in Sud Africa.
In conclusione, la decisione della Corte Costituzionale sulla dagga rappresenta un punto di svolta nel dibattito sulla legalizzazione della marijuana nel Paese. Sottolinea l’importanza di proteggere i diritti dei consumatori e di rivalutare le politiche di proibizione delle droghe. Le festeggiamenti dei rastafariani davanti alla Corte simboleggiano la vittoria della libertà individuale e della diversità culturale in Sud Africa.