Nel nord della Costa d’Avorio, nel villaggio di Fapaha, un gruppo di donne ha costituito una cooperativa per coltivare ortaggi e commercializzare i loro prodotti. Questa iniziativa le ha rese autosufficienti, consentendo loro di provvedere alle loro famiglie senza dover dipendere da aiuti esterni.
Mariam Sulue, segretaria dell’Associazione delle donne di Fapaha, racconta che prima di avere i campi di cipolle, doveva chiedere aiuto e scusarsi per farlo. Ora, invece, ha acquisito una maggiore indipendenza.
Il Programma Alimentare Mondiale ha sostenuto questa cooperativa fornendo attrezzature agricole e mezzi per vendere i prodotti alla mensa scolastica locale.
Olivia Hantz, responsabile del WFP in Costa d’Avorio, spiega che il sostegno si traduce nella fornitura di input agricoli e tecniche di coltivazione per aiutare diversi gruppi di agricoltrici a produrre.
Questa iniziativa va oltre la produzione agricola, poiché coinvolge le donne come attori chiave nella vita del villaggio. Hanno guadagnato un ruolo di prestigio all’interno di una società rurale spesso dominata dagli uomini.
Durante la collaborazione con la mensa scolastica locale nei due anni passati, la cooperativa ha prodotto un considerevole quantitativo di verdure. Questo progetto ha permesso alle donne di acquisire indipendenza economica e di contribuire attivamente allo sviluppo della comunità.
Nonostante il settore agricolo in Costa d’Avorio impieghi una percentuale significativa di donne, queste sono spesso svantaggiate dalle tradizioni locali che favoriscono gli uomini. Solo un esiguo 8% delle donne possiede terre rispetto al 22% degli uomini.
Questa cooperativa sta rendendo le donne più emancipate ed è un esempio di come possano cambiare gli equilibri tradizionali lavorando per un futuro più equo e prospero per tutti.