Febbre gialla nella RDC: situazione allarmante e misure vitali da adottare

Secondo il rapporto dell’OMS, la RDC è uno dei paesi africani colpiti da casi di febbre gialla tra il 2023 e febbraio 2024. Tredici paesi del continente, inclusa la Repubblica Democratica del Congo, hanno segnalato casi probabili e confermati di febbre gialla durante questo periodo. Nonostante il rischio regionale moderato e il basso rischio globale valutati dall’OMS, la sorveglianza attiva rimane cruciale a causa della possibilità di trasmissione durante il viaggio e della presenza del vettore competente nelle regioni limitrofe.

È importante ricordare che la proliferazione urbana delle zanzare Aedes spp, che pungono durante il giorno, rappresenta un fattore chiave nella diffusione della malattia, soprattutto nelle aree densamente popolate dove possono verificarsi rapide epidemie. La febbre gialla, trasmessa all’uomo attraverso la puntura delle zanzare infette dall’arbovirus, è una malattia con potenziale epidemico, ma che rimane prevenibile attraverso la vaccinazione.

Nella RDC, nel dicembre 2023 è stato segnalato un caso positivo alla PCR per la febbre gialla, con stato vaccinale sconosciuto. Inoltre, altri nove casi sono stati confermati al PRNT, con dati mancanti nelle cartelle cliniche. Tra l’ultimo trimestre del 2023 e il 25 febbraio 2024, otto paesi, inclusa la RDC, hanno segnalato una trasmissione attiva di febbre gialla con casi confermati, richiedendo l’attuazione di misure di risposta.

I sintomi della febbre gialla possono variare da febbre e dolori muscolari a mal di testa e nausea. È essenziale che le autorità sanitarie rafforzino le campagne di sensibilizzazione e vaccinazione nelle aree a rischio per limitare la diffusione della malattia. La collaborazione tra i diversi paesi colpiti è essenziale anche per una gestione efficace della situazione e per prevenire future epidemie.

In conclusione, la lotta contro la febbre gialla nella RDC e in altri paesi colpiti rappresenta un importante problema di salute pubblica. La sorveglianza continua, la vaccinazione adeguata e gli sforzi di sensibilizzazione sono essenziali per controllare la diffusione della malattia e proteggere le popolazioni vulnerabili.

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