Gli abitanti giovani di Ngite, cittadina situata a 17 chilometri da Beni, nel Nord Kivu, hanno manifestato il loro coraggio e impegno contro gli attacchi crescenti delle ADF, nonostante i pericoli che ciò comporta. Lo scorso giovedì, hanno protestato chiudendo le strade con barricate per attirare l’attenzione sulla critica situazione di sicurezza. Queste azioni hanno paralizzato le attività economiche, portando l’intervento della polizia per ripristinare l’ordine pubblico.
La dimostrazione è seguita a un incidente avvenuto martedì 22 aprile, durante il quale due combattenti delle ADF sono stati uccisi e un terzo catturato dalle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC) con il supporto dell’UPDF. Gli aggressori provenivano dalla regione di Sayo e si dirigevano verso il villaggio di Masulukwede lungo la strada statale numero 4, dove hanno incontrato la resistenza dei soldati congolesi e ugandesi di Ngite, provocando scontri violenti.
Un testimone, Jean Paul Kahangondi, ha elogiato la determinazione delle FARDC e dell’UPDF nel contrastare i gruppi armati e ha invitato la popolazione a sostenere le forze armate per garantire la pace e la sicurezza. Ha sottolineato l’importanza di fornire alle truppe i mezzi necessari per proteggere i civili.
Vista l’insicurezza e la minaccia costante dei gruppi armati, è fondamentale adottare misure concrete per proteggere le popolazioni locali. La protesta dei giovani a Ngite è un segnale importante per le autorità e la comunità internazionale affinché agiscano con decisione in questa situazione critica.
La situazione a Ngite evidenzia la necessità di un’azione coordinata per contrastare i gruppi armati e garantire la sicurezza dei civili. È urgente adottare soluzioni durature per proteggere le comunità vulnerabili e ripristinare la pace in una regione martoriata dai conflitti armati.