Fatshimetrie: riscoprire la cultura ivoriana attraverso i social network
Nell’era digitale e con l’avvento dei social network, le generazioni più giovani si trovano spesso a dover affrontare una perdita di riferimenti culturali e storici. È in questo contesto che emerge la figura ispiratrice di Ruth-Esther Yapobi, meglio conosciuta come “Kawaï”, una giovane donna appassionata della ricchezza culturale della Costa d’Avorio.
A soli 20 anni, Kawaï ha intrapreso un progetto ambizioso: sensibilizzare i giovani sulla cultura e la storia del proprio Paese attraverso video creativi trasmessi su Tik-Tok e Instagram. Il concetto della sua serie “Échos d’Ivoire” è semplice ma di grande impatto: condividere i rituali, le leggende e i costumi dei 69 gruppi etnici che compongono la Costa d’Avorio. Un modo per riconnettere i giovani ivoriani alle loro radici e introdurli alla ricchezza del loro patrimonio culturale.
La constatazione fatta da Kawaï è allarmante: molti giovani ivoriani crescono senza alcuna reale conoscenza della loro storia e della loro cultura d’origine. I racconti occidentali come Cenerentola o La Bella e la Bestia hanno preso il sopravvento sulle tradizionali storie ivoriane, relegando così in secondo piano la ricchezza delle tradizioni locali.
Ma Kawaï non intende restare a guardare di fronte a questa situazione. Armata della sua determinazione e creatività, intraprende una ricerca approfondita presso la biblioteca nazionale, per poi condividere le sue scoperte con la sua comunità online. I suoi video, che combinano montaggio dinamico, filmati d’archivio e interviste con artisti locali, affascinano ed istruiscono.
Al di là della trasmissione del sapere, “Échos d’Ivoire” è un vero e proprio richiamo all’identità e all’orgoglio di appartenere alla Costa d’Avorio. Incoraggiando i giovani a rivendicare la propria cultura e promuovendo la diversità etnica del paese, Kawaï sta contribuendo a forgiare una nuova generazione consapevole e illuminata.
Grazie al suo impegno e alla sua perseveranza, Kawaï spera di rendere “Échos d’Ivoire” un riferimento essenziale nell’educazione culturale online. Il suo obiettivo finale è vedere i giovani ivoriani sentirsi orgogliosi delle proprie origini, della propria storia e delle proprie tradizioni, per costruire insieme un futuro segnato dal rispetto e dalla valorizzazione della diversità.
In definitiva, Ruth-Esther Yapobi, attraverso il suo approccio altruistico e innovativo, incarna la speranza dei giovani sradicati che si riconnettono alle proprie radici per prosperare meglio e aprirsi al mondo. La strada verso la riconnessione culturale è ancora lunga, ma con iniziative come quelle di Kawaï, il futuro sembra promettente per la ricchezza e la diversità della Costa d’Avorio.