Lo sfruttamento minorile nei siti minerari di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo è una questione urgente che solleva gravi preoccupazioni sui diritti umani e la responsabilità sociale delle imprese. La presenza di bambini in ambienti pericolosi e spesso insalubri è un fatto inquietante che richiede azioni immediate e coordinate.
La Commissione nazionale per i diritti umani (CNDH) ha annunciato l’invio di una squadra nelle province di Haut Katanga e Lualaba per indagare su queste accuse inquietanti, un passo cruciale per identificare i responsabili di questa palese violazione delle leggi nazionali e internazionali.
La professoressa Eale Bosela Ekakhol, commissaria nazionale per i diritti umani, ha sottolineato l’importanza di non restare indifferenti di fronte a una situazione così inaccettabile e di perseguire coloro che coinvolgono i bambini nei siti minerari.
Il governo della RDC, in collaborazione con la Banca africana di sviluppo, ha istituito il Progetto a sostegno del benessere alternativo dei bambini e dei giovani nella catena di approvvigionamento del cobalto (PABEA-Cobalt) per contrastare la presenza di bambini nei siti minerari e promuovere condizioni di lavoro sicure per tutti i lavoratori.
La coordinatrice dell’Unità di coordinamento del progetto, Alice Mirimo Kabetsi, ha accolto positivamente il coinvolgimento del CNDH e ha sottolineato l’importanza di un meccanismo di monitoraggio per prevenire l’uso dei bambini nei siti minerari.
È fondamentale che le compagnie minerarie, le autorità governative, le organizzazioni della società civile e gli organismi internazionali collaborino per porre fine a questa pratica inaccettabile e garantire la protezione e i diritti dei bambini.
La lotta contro lo sfruttamento minorile nei siti minerari di cobalto richiede un impegno costante e un’azione congiunta per assicurare un futuro migliore ai bambini della RDC e di tutto il mondo.