Di fronte all’emergenza: l’appello dei vescovi per la pace nella Repubblica Democratica del Congo

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L’Assemblea episcopale provinciale di Bukavu (ASSEPB) ha tenuto recentemente un conclave di sei giorni nella diocesi di Butembo-Beni, riunendo i vescovi cattolici delle diocesi di Bukavu, Uvira, Goma, Kasongo, Kindu e Butembo-Beni. Al centro dei colloqui, l’endemica insicurezza che affligge questa regione della Repubblica Democratica del Congo ha cristallizzato le preoccupazioni dei membri dell’Assemblea Episcopale.

Nel corso di questo conclave sono stati passati in rassegna la situazione pastorale, il contesto di sicurezza e quello socio-politico, evidenziando questioni cruciali. I vescovi hanno espresso profonda preoccupazione per l’accerchiamento della città di Goma da parte dei ribelli dell’M23, per le atrocità perpetrate dalle Forze Democratiche Alleate (ADF), per l’amministrazione parallela nelle aree controllate da gruppi armati, nonché per l’arruolamento forzato di giovani nella M23. Anche i campi profughi di guerra che circondano Goma sono teatro di un’allarmante insicurezza.

Al di là di queste osservazioni, i vescovi denunciano la persistente debolezza dello Stato congolese, evidenziando l’infiltrazione di antivalori all’interno delle istituzioni politiche del Paese. Furti, tribalismo, nepotismo, frodi elettorali, corruzione e altre pratiche devastanti minano la coesione sociale e ostacolano lo sviluppo armonioso della nazione. In questo contesto, il popolo congolese si sente abbandonato da un governo in fallimento.

Di fronte a questa situazione critica, l’ASSEB ha formulato raccomandazioni essenziali. Oltre a chiedere vigilanza e unità alla popolazione congolese contro ogni tentativo di balcanizzare il Paese, i vescovi hanno lanciato un forte messaggio alla comunità internazionale. Hanno esortato gli attori internazionali a rispettare la sovranità della RDC e a cessare ogni forma di sfruttamento abusivo e di interferenza. Facendo eco alle parole dell’ex Papa Giovanni Paolo II, i vescovi hanno sottolineato che la RDC non è né una miniera da sfruttare né una terra da saccheggiare.

La dichiarazione finale dell’ASSEBB sarà trasmessa al capo di Stato congolese, Félix Tshisekedi, per sensibilizzare le autorità nazionali sull’urgenza di agire di fronte alla crisi multidimensionale che attraversa il paese. In un contesto di grandi sfide a livello di sicurezza, politica e sociale, l’appello dei vescovi risuona come un grido d’allarme per una mobilitazione collettiva a favore della pace, della giustizia e della stabilità nella Repubblica Democratica del Congo.

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