Drammatiche conseguenze delle piogge torrenziali e delle inondazioni in Kenya

Riflettiamo sull’impatto devastante delle piogge torrenziali e delle inondazioni in Kenya. Da marzo il Paese è stato teatro di una serie di disastri naturali tra i più mortali degli ultimi anni. Con almeno 169 vite perse e 91 scomparse, i numeri sono da capogiro.

La tragedia più tragica recente è stata la morte di almeno 48 persone a seguito di un’improvvisa inondazione causata dallo scoppio di un tunnel bloccato sotto una linea ferroviaria nel sud-ovest del Kenya. Le piogge hanno creato il caos che ha provocato lo sfollamento di oltre 190.000 persone e danneggiato infrastrutture critiche.

Questi eventi meteorologici estremi sono il risultato di una convergenza di fattori, che combinano i modelli meteorologici stagionali del paese, i cambiamenti climatici causati dall’uomo e i fenomeni meteorologici naturali.

Quando si esaminano le stagioni delle piogge in Kenya, è fondamentale comprendere il ciclo delle “lunghe piogge” da marzo a maggio, che rappresentano la maggior parte delle precipitazioni annuali. Queste piogge, spesso torrenziali, possono protrarsi fino a giugno. Secondo le previsioni del Dipartimento Meteorologico del Kenya per questa stagione delle “lunghe piogge”, in molte zone si prevedeva un’intensificazione delle precipitazioni, con rischi di temporali localizzati e inondazioni improvvise.

L’anno precedente la stagione delle “piogge brevi” era stata caratterizzata da violenti temporali in diverse regioni, soprattutto a novembre. Secondo il dipartimento meteorologico, alcune contee, come Lamu, Mombasa e Garissa, hanno ricevuto quasi tre volte la quantità media di precipitazioni a lungo termine.

Perché queste piogge sono così intense questa volta? Le variazioni nella frequenza, nei modelli e nell’intensità delle precipitazioni in Kenya sono influenzate da sistemi climatici naturali come l’oscillazione dell’Oceano Indiano. Questo fenomeno provoca cambiamenti nella temperatura della superficie dell’oceano che possono generare periodi di forti piogge in alcune regioni e siccità in altre.

Nonostante le percezioni errate che collegano le attuali inondazioni al fenomeno meteorologico El Niño, la ricerca rivela che questo evento climatico ha poca influenza sulle precipitazioni in Africa orientale durante la stagione delle “lunghe piogge”. Secondo Joyce Kimutai, ricercatrice associata presso l’Imperial College di Londra, sono piuttosto l’oscillazione dell’Oceano Indiano e il cambiamento climatico a spiegare queste piogge torrenziali.

Gli oceani più caldi causati dall’aumento della temperatura atmosferica favoriscono l’evaporazione, portando a precipitazioni più intense. Questa tendenza è stata confermata in un’analisi condotta lo scorso dicembre, che mostrava che i cambiamenti climatici avevano reso la stagione delle “piogge brevi” dell’anno precedente fino a due volte più intensa in regioni come il Kenya.

Quando finiranno le “lunghe piogge”? Con la crescente variabilità delle stagioni secche e umide, le previsioni meteorologiche a lungo termine in Kenya sono diventate difficili. Il Dipartimento meteorologico del Kenya prevede che “lunghe piogge” continueranno fino a giugno.

Nelle sue ultime previsioni meteorologiche per sette giorni, pubblicate lunedì, il dipartimento ha annunciato piogge continue in diverse parti del paese, con forti acquazzoni attesi in sei regioni, nonché rischi di inondazioni nelle zone basse e smottamenti del terreno pendii ripidi.

Questi eventi meteorologici estremi dovrebbero spingerci a riflettere di più sull’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta e ad adottare misure concrete per mitigarne gli effetti devastanti. Le tragedie causate dalle inondazioni in Kenya purtroppo non sono un caso isolato, ma ci ricordano l’urgenza di proteggere il nostro ambiente per il futuro di tutti.

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