La questione delle frodi minerarie e il loro legame con il finanziamento di gruppi armati e conflitti armati è una questione importante che preoccupa molti attori coinvolti nel settore minerario. Recentemente, durante un “caffé politico” organizzato a Bukavu dal Programma di disarmo, smobilitazione e recupero comunitario (PDDRC-S), questo tema è stato al centro dei dibattiti.
Nella provincia del Sud Kivu sono presenti più di sessanta gruppi armati con più di tredicimila combattenti. Questi gruppi operano principalmente attorno ai siti minerari, sfruttando le risorse senza tracciabilità o tracciabilità. Una situazione che favorisce non solo le frodi minerarie, ma anche il finanziamento dei conflitti armati.
Fernando Nkana, esperto del PDDRC-S/Sud Kivu, sottolinea che la presenza di gruppi armati è direttamente collegata allo sfruttamento delle risorse naturali. Deplora la mancanza di governance mineraria nella regione e sottolinea il coinvolgimento di alcune autorità e servizi di sicurezza nelle frodi minerarie.
La lotta contro le frodi minerarie inizia a dare i suoi frutti, come dimostra il caso della società Primeira Gold, che è passata da 40 kg di oro nel 2020 a oltre 5.000 kg di oro tracciati ed esportati nel 2023. Ciò dimostra che con misure adeguate , è possibile lottare efficacemente contro questa piaga.
È quindi fondamentale che le autorità mettano in atto politiche rigorose per garantire la trasparenza e la tracciabilità dei minerali sfruttati, al fine di limitare i rischi di finanziamento di gruppi armati attraverso frodi minerarie. Una migliore governance e una cooperazione rafforzata tra le parti interessate sono essenziali per prevenire queste pratiche dannose per la stabilità e lo sviluppo della regione.
Affrontando efficacemente il problema delle frodi minerarie è possibile promuovere una crescita economica sostenibile e contribuire alla costruzione di una società più giusta e pacifica.