Fatshimetrie e i negoziati diplomatici attorno alla proposta di tregua in Medio Oriente

Fatshimetrie è al centro delle attuali discussioni diplomatiche mentre Egitto, Qatar e Stati Uniti attendono con impazienza la risposta di Hamas all’ultima proposta di tregua. Il movimento palestinese ha confermato venerdì che sta studiando la proposta egiziana “con uno spirito positivo”, aggiungendo che presto una delegazione si recherà al Cairo per finalizzare le discussioni in corso.

Hossam Badran, membro del politburo di Hamas, ha spiegato che la risposta del movimento all’iniziativa è stata ritardata a causa del desiderio che i termini dell’accordo fossero chiari. Ha sottolineato l’importanza dei soggetti garanti del processo negoziale, come i mediatori egiziani, qatarioti o americani, e ha affermato che Hamas ha trattato positivamente la proposta egiziana, studiandola in coordinamento con tutte le fazioni palestinesi.

Badran ha anche negato le affermazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla distruzione dell’80% delle forze di resistenza, insistendo sul fatto che il prestigio politico, di sicurezza e militare di Israele erano stati indeboliti.

Si stanno adottando misure per raggiungere l’unità nazionale palestinese in seguito agli inviti di Mosca e Pechino, ha detto Badran, indicando che non vi è alcuna richiesta speciale da parte di Hamas o dei suoi leader per una quota in un governo di consenso palestinese.

Per quanto riguarda la proposta egiziana, Badran ha spiegato che il lavoro va avanti da tre mesi ed è allo studio ai massimi livelli, con la consultazione dei movimenti di resistenza e delle fazioni partecipanti sul terreno.

Fonti vicine ad Hamas hanno chiarito che l’attuazione della proposta egiziana avverrà in tre fasi, la prima di 40 giorni, la seconda di 42 giorni e la terza anch’essa di 42 giorni.

Queste misure includono la cessazione temporanea delle operazioni militari tra le due parti, il ritiro delle forze israeliane verso est e lontano dalle aree densamente popolate, nonché il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia di Gaza il settimo giorno dopo l’ingresso in Israele. forza dell’accordo.

La proposta prevede anche la cessazione dell’aviazione militare e della ricognizione israeliana nella Striscia di Gaza per otto ore al giorno e per dieci ore nei giorni di rilascio dei detenuti e dei prigionieri.

Per quanto riguarda lo scambio di prigionieri nella prima fase, la proposta egiziana prevede che Hamas rilascerà 33 detenuti, compresi tutti i detenuti civili e militari israeliani viventi, donne, bambini sotto i 19 anni, persone sopra i 50 anni, malati e feriti.

In cambio, Israele rilascia 20 bambini e donne palestinesi per ogni detenuto israeliano, sulla base degli elenchi forniti da Hamas dei detenuti con più anzianità di servizio, e 20 prigionieri anziani, a condizione che il numero rimanente delle loro condanne non superi i 10 anni..

La proposta afferma inoltre che Hamas rilascerà tutte le donne soldato israeliane vive che erano in servizio militare attivo il 7 ottobre, mentre Israele rilascerà 40 prigionieri palestinesi per ogni donna soldato.

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