Riabilitazione riuscita delle barriere coralline nel Mar Rosso: una storia di successo stimolante

Fatshimetrie ha recentemente avuto il privilegio di assistere ad un progetto di riabilitazione della barriera corallina senza precedenti portato avanti a Hurghada, nel Mar Rosso. Dopo quasi un decennio di sperimentazione in tre siti danneggiati, i ricercatori ambientali dell’Abu Salam Environmental Association e delle Riserve del Mar Rosso, in collaborazione scientifica con il Dipartimento di Scienze Marine della Facoltà di Scienze dell’Università di Al-Azhar, hanno annunciato il successo di questa iniziativa, sostenuto dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite attraverso il Global Environment Facility.

Questo progetto innovativo mira a ripiantare e riabilitare le barriere coralline danneggiate in modo naturale. Mohamed Abdelghani, direttore esecutivo del progetto presso l’Associazione Abu Salam, lo considera uno dei progetti ambientali di maggior successo nella sua categoria. Durante una recente ispezione, è stato osservato che sui modelli delle piantagioni crescevano molti tipi di coralli duri e molli, insieme a varie altre creature marine e pesci colorati.

Il successo di questa riabilitazione naturale apre nuove prospettive per i ricercatori ambientali. Sottolinea inoltre l’importanza di ripristinare le aree danneggiate delle barriere coralline e propone di integrare questi costi di ripristino nelle multe imposte dalla legge ai responsabili della distruzione.

Hashim Madkour, presidente dell’Associazione Abu Salam, ha elogiato la collaborazione scientifica tra l’associazione, il Settore delle Riserve Naturali, la Facoltà di Scienze dell’Università di Al-Azhar e il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite attraverso il Fondo per l’Ambiente Globale.

Questo progetto innovativo va oltre le fasi di studio e monitoraggio per passare all’azione. Rappresenta un modello di successo per il ripristino delle barriere coralline danneggiate nel Mar Rosso. L’obiettivo è ripristinare le barriere coralline fornendo superfici artificiali realizzate con materiali rispettosi dell’ambiente, favorevoli alla crescita naturale delle larve di corallo. Il progetto affronta anche le sfide che le barriere coralline devono affrontare, come le attività ricreative e le attività umane non sostenibili.

Madkour ha sottolineato che questo progetto di ripristino e piantagione della barriera corallina funge da modello per gli sforzi delle organizzazioni della società civile nella conservazione delle risorse naturali del Mar Rosso. L’accento è posto sulla creazione di programmi di monitoraggio scientifico, ricerca ambientale e attività di sensibilizzazione sul valore della biodiversità nel Mar Rosso, promuovendo così il cambiamento positivo e la conservazione ambientale.

Con l’obiettivo di ripristinare tre aree danneggiate della barriera corallina nella regione di Hurghada, in particolare nella baia di Makadi, ad Abu Sodfa e nel faro di Abu Minqar, sono stati installati modelli di piantagioni che hanno accolto con successo larve di coralli duri e molli che sono cresciuti con successo. Il successo di questo esperimento incoraggia la creazione di nuovi siti di impianto di barriere coralline in altre aree danneggiate.

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