Silenzio delle celebrità di fronte alla crisi di Gaza: si intensifica il movimento del “block out”.

Da diversi giorni un’ondata di critiche si abbatte sulle celebrità che non hanno parlato della crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza. In effetti, sempre più persone sui social network hanno lanciato un movimento di “blocco” per fare pressione sulle star affinché prendano posizione.

Il punto di partenza di questo movimento è stato circa una settimana fa, subito dopo il sontuoso Met Gala che ha avuto luogo. Secondo il giornalista dell’Associated Press Deepti Hajela, la contrapposizione tra l’opulenza e il glamour delle celebrità e l’inizio dell’operazione militare israeliana a Rafah ha suscitato molta preoccupazione e indignazione.

Blocking out implica bloccare gli account di celebrità o influencer sui social media, il che significa non vedere più alcun contenuto da loro prodotto: nessun post, nessuna foto o video, nessuna collaborazione con gli sponsor. Questo boicottaggio mira a incidere sulla loro visibilità, sul loro coinvolgimento e sui loro marchi, con potenziali ripercussioni sulle loro entrate.

Gli utenti dietro la mossa dicono che è una risposta al silenzio delle celebrità o alle dichiarazioni insufficienti riguardo alle azioni di Israele a Gaza come parte del suo conflitto con Hamas. Dall’inizio degli scontri il 7 ottobre, in seguito all’attacco transfrontaliero di Hamas, l’esercito israeliano ha ucciso più di 35.000 persone a Gaza, secondo il Ministero della Sanità dell’enclave.

Questi blocchi sui social network si inseriscono in un contesto di crescenti manifestazioni di sostegno al popolo palestinese negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Questo movimento solleva interrogativi sul ruolo delle celebrità come personaggi pubblici e sulla loro responsabilità di utilizzare la propria piattaforma per denunciare le ingiustizie e le atrocità che si verificano in tutto il mondo.

In definitiva, questa mobilitazione dei cittadini dimostra che il potere dei social media può essere utilizzato per ispirare figure popolari a prendere posizione su questioni di giustizia e diritti umani. Sottolinea inoltre l’importanza della solidarietà e dell’azione collettiva di fronte alle crisi umanitarie che colpiscono le popolazioni più vulnerabili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *