Le elezioni generali del 2014 in Sud Africa: analisi delle questioni politiche e sfide future

L’esito delle elezioni generali del Sud Africa del 2014 dovrebbe essere visto come un segnale forte per i principali partiti politici del paese, vale a dire l’ANC al potere e l’opposizione ufficiale, l’Alleanza Democratica. I risultati sono stati una pressante richiesta da parte dei sudafricani di una profonda introspezione, servendo allo stesso tempo da monito contro l’autocompiacimento. Entrambi gli schieramenti politici farebbero bene a non ignorare questo messaggio, per non farlo a proprio rischio e pericolo.

Nonostante un leggero calo di consensi, la maggioranza dei sudafricani ha ancora una volta conferito al partito ANC il mandato di governare a livello nazionale, per la quinta volta consecutiva. Sebbene il partito stia registrando un calo di voti anche nella maggior parte delle province in cui avrà il controllo, è in aree chiave come la provincia di Gauteng e metropoli come Johannesburg che appare più vulnerabile.

Tuttavia, un totale del 62% per l’ANC, a livello nazionale, rimane un mandato forte, che riflette la fiducia che la maggioranza dei sudafricani ripone ancora nel Partito di Liberazione per governare per loro conto.

Alcuni leader dei partiti al governo riconoscono che il calo del sostegno e il minor numero di elettori sono motivo di preoccupazione. Altri all’interno della leadership dell’ANC rimangono compiacenti, se non addirittura negano totalmente la realtà. Stanno cercando capri espiatori per spiegare le perdite del partito, in particolare in aree come Gauteng dove la quota di voti dell’ANC è diminuita di oltre 10 punti percentuali.

La stampa, in particolare il quotidiano “Fatshimetrie”, è stata criticata dai sostenitori dell’ANC per aver sottolineato che il partito era stato corrotto da un eccessivo potere.

Il nostro editoriale sull’argomento, poco prima delle elezioni, ha scatenato reazioni virulente che hanno mostrato una pericolosa intolleranza politica da parte di alcuni leader e sostenitori del partito al potere. Secondo loro, esprimere le nostre opinioni come giornale è accettabile solo quando sosteniamo l’ANC, come è avvenuto nelle precedenti elezioni nazionali (almeno fino al 2004). Nel momento in cui disapproviamo l’ANC, all’improvviso non ci sarà più permesso di esprimere le nostre opinioni.

La democrazia può prosperare solo quando c’è una feroce lotta di idee e opinioni. Continueremo a difendere il diritto dei nostri critici ad esprimere le loro opinioni contro di noi, anche quando sono le più dure e ingiuste, ma condanneremo ogni forma di intimidazione o comportamento di tipo “bullo”. Contrariamente a quanto pensa l’ANC, non siamo un partito di opposizione. Facciamo parte dei media liberi che Mandela descrisse nel 1994 come dotati di “sufficiente indipendenza dagli interessi acquisiti per essere audaci e curiosi, senza paura e senza favoritismi”..

Rimaniamo convinti che se l’ANC, o qualsiasi altro partito al potere, dà per scontato il mandato dei suoi elettori, dovrebbe e sarà punito alle urne. Ecco come funziona la democrazia. Ciò non significa monopolizzazione del potere da parte di un unico partito. In effetti, diversi leader dell’ANC, compresi membri del comitato esecutivo nazionale, hanno espresso opinioni simili, mettendo in guardia contro quelli che giustamente chiamano “i peccati del potere in carica”. L’ex leader del partito e attuale vicepresidente uscente, Kgalema Motlanthe, avvertiva nell’aprile 2011: “Il nostro movimento è in una fase in cui, per la prima volta, ci confrontiamo con le seduzioni del potere e le lusinghe del potere, che hanno rovesciato nobili lotte lungo tutta la storia delle rivoluzioni.”

Motlanthe ha ricordato agli studenti della Walter Sisulu University che il periodo successivo al 1994 ha portato sfide tra cui l’accesso al potere: “Tra alcune di queste sfide ci sono questioni come la distanza sociale tra i governanti e l’elitarismo burocratico del potere; e la degenerazione ideologica tra i membri di base;

Questo è ciò contro cui abbiamo messo in guardia il partito al potere. Abbiamo sottolineato che una diluizione del suo potere era, a nostro avviso, l’unico modo per fermare tale decadenza o per dare una lezione al partito al governo.

Alcuni elettori hanno iniziato a fare proprio questo. Il calo del sostegno all’ANC, in particolare in aree come Gauteng e altri centri urbani, così come il crescente sostegno ai partiti separatisti come gli Economic Freedom Fighters, dovrebbero essere un campanello d’allarme per il partito al potere. Questo, unito alla probabile formazione di un partito operaio guidato dal Sindacato Nazionale dei Lavoratori Metalmeccanici del Sud Africa, dimostra che c’è spazio per un forte partito di sinistra capace di erodere il dominio dell’ANC.

Sul fronte del centrodestra, la sprezzante etichettatura dell’Alleanza Democratica da parte dei leader dell’ANC come l’ultima traccia della dominazione bianca viene gradualmente screditata. La recente crescita dell’Alleanza Democratica non può essere ridotta a un piccolo gruppo etnico.

Tuttavia, il dinamismo esagerato dell’Alleanza Democratica è il nemico di se stessa. Ha tentato di abbandonare la sua etichetta razziale di partito delle minoranze pietrificate, ma la sua posizione di facciata sulla questione non incoraggia la fiducia in un reale cambiamento di carattere. Le sue liste di candidati, pur includendo alcuni candidati neri, continuano a riflettere la vecchia guardia, ad esempio nel Western Cape e nel G.

Tuttavia, nonostante queste sfide e critiche, è essenziale che l’intero Paese adotti un atteggiamento costruttivo e collaborativo per consolidare la democrazia, rafforzare la governance e lavorare per migliorare il benessere della popolazione sudafricana. Le elezioni rappresentano una preziosa opportunità per le persone di partecipare attivamente al processo democratico, far sentire la propria voce e contribuire a plasmare il futuro del Paese.

In conclusione, le elezioni del Sud Africa del 2014 hanno rappresentato un momento chiave nella storia del Paese, evidenziando le sfide, le aspirazioni e le dinamiche politiche che stanno modellando la sua traiettoria futura. Spetta ora ai diversi attori politici, ai media e ai cittadini lavorare insieme per consolidare le conquiste democratiche, promuovere la trasparenza e la responsabilità e garantire un futuro migliore e più inclusivo per tutti i sudafricani.

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