**Fatshimetria**
Le autorità della città di Beni, nella provincia del Nord Kivu, hanno preso venerdì 24 maggio una decisione radicale: l’incenerimento di sei canoe e più di un centinaio di reti vietate a Kyavinyonge, un atto forte contro la pesca illegale che dilaga in tutta la regione. Lago Édouard. Questa azione, portata avanti dalle autorità locali alla presenza di numerosi residenti, mira a porre fine a pratiche dannose per la biodiversità e l’economia locale.
Josué Kambasu Mukura, segretario generale della Federazione del Comitato dei Pescatori Individuali del Lago Edoardo, ha sottolineato l’importanza educativa di questa iniziativa. La lotta alla pesca illegale, infatti, ha una dimensione cruciale per la preservazione dell’ecosistema lacustre e per garantire un reddito stabile alle comunità dipendenti dalla pesca.
Prima di arrivare a questa misura estrema, sono state avviate campagne di sensibilizzazione per educare le varie parti interessate sulle conseguenze dannose della pesca illegale. Questi sforzi miravano a coinvolgere la comunità locale nella gestione sostenibile del Lago Edward e a promuovere pratiche rispettose dell’ambiente.
Secondo Kambasu Mukura, le attività di pesca illegali hanno portato ad una riduzione del reddito dei pescatori nelle località vicine, compromettendo così il loro sostentamento. Egli ritiene che proteggendo le zone di deposizione delle uova e limitando l’uso di attrezzature da pesca vietate sarà possibile ripristinare la produttività del lago e garantire migliori condizioni di vita alle popolazioni locali.
In conclusione, la preservazione della natura e la lotta alla pesca illegale sono questioni cruciali per garantire un futuro sostenibile alle comunità che si affacciano sul Lago Edward. Le azioni intraprese dalle autorità locali dimostrano un desiderio collettivo di proteggere questo prezioso ecosistema e promuovere lo sfruttamento responsabile delle risorse naturali.